“Italia in Comune è, o meglio è stato, il partito dei Sindaci, nato per ricreare i rapporti perduti nel tempo con le istituzioni regionali e nazionali, ma ha disatteso i suoi obiettivi.” A dirlo il coordinatore della sezione di Figline Incisa Valdarno Alessandro Camiciotti, che ha annunciato la chiusura della sezione, spiegando che il partito chiuderà anche a livello nazionale.
Camiciotti ha sottolineato che la decisione di uscire è una presa di responsabilità nei confronti degli elettori e che sarà valutato, con attenzione, come procedere e portare a compimento il mandato. La consigliera Silvia Lapi, capogruppo di Italia in Comune in consiglio comunale, ha ricordato che siamo ormai arrivati al terzo anno di mandato. “Ripensando a questi anni, dobbiamo ringraziare tutti quelli che ci hanno votato e sostenuto in questo periodo – ha detto – È con questo sentimento nel cuore che con enorme dispiacere che informiamo i nostri sostenitori della conclusione del percorso di Italia in Comune, come partito nazionale, e assicuriamo gli elettori che continueremo comunque il nostro percorso civico che ci ha contraddistinto per l’attività presente e valorizzante dell’attività del consiglio comunale, della sindaca e della giunta”.
“In questi tempi il termine “politica” è spesso associato ed usato per indicare una persona che agisce con fini personali per ottenere vantaggi, piuttosto che pensare al bene comune – ha aggiunto Moira Ricci, tesoriere della sezione – in realtà il nostro obbiettivo principale è sempre stato quello di avvicinarci il più possibile ai cittadini per condividere le scelte maggiormente utili al paese”.
“Sono stato artefice e fondatore e sostenitore di questo gruppo – ha detto l’Onorevole Massimo Artini – sono partecipe della scelta di rinunciare all’appartenenza ad Italia in Comune: purtroppo siamo in una fase della politica nazionale molto critica. Ritengo che il lavoro svolto da Alessandro e da Silvia e dai componenti della sezione, ognuno nel proprio ruolo, sia stato e sarà di notevole supporto per il Comune”.