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Beni confiscati alle mafie: 710 mila euro dalla Regione al Comune di Terranuova

La Regione Toscana aiuta i Comuni a cui sono stati destinati beni confiscati alla criminalità organizzata per trasformare quei luoghi in presidi attivi e produttivi contro le mafie, volano per le economie del territorio o progetti di cittadinanza attiva, di educazione alla legalità o di integrazione sociale.
Il via libera della giunta regionale al contributo di 2 milioni e 300 mila euro è arrivato il 23 maggio, giorno del trentesimo anniversario della strage di Capaci, in cui morirono il giudice Falcone, la moglie e magistrato Morvillo e tre agenti della scorta.
Tra le amministrazioni beneficiarie figura Terranuova Bracciolini, a cui è stato destinato un capannone industriale a Poggilupi e una villetta con box auto alle Ville. Per ristrutturarli riceverà 710 mila euro: la villetta sarà utilizzata per fronteggiare situazioni di emergenza abitativa, nel capannone troverà spazio un deposito per i mezzi comunali, protezione civile compresa, e l’archivio.
“La confisca dei beni – afferma il sindaco Sergio Chienni – non è sufficiente: per raggiungere compiutamente l’obiettivo è necessario che gli stessi vengano destinati ad un effettivo utilizzo in favore della collettività, con finalità pubbliche. Grazie alle risorse erogate dalla Regione, che ringrazio, riusciremo a restituire alla nostra comunità due immobili sottratti alla criminalità organizzata e sarà un’occasione significativa da un punto di vista funzionale oltre che dall’importante valore simbolico. Spesso l’ente locale da solo non riesce a far fronte ai costi per il ripristino che ne conseguono”.
Sono 26 i Comuni in Toscana a cui sono stati destinati immobili dall’agenzia nazionale che gestisce i beni confiscati. In otto si sono fatti avanti per il contributo regionale: quattro lo riceveranno subito; gli altri, a cui sarà destinato un milione di euro, quando avranno la piena disponibilità dei beni al momento occupati o solo parzialmente di proprietà dell’ente.
“La misura di aiuto ai Comuni – spiega l’assessore alla legalità della Toscana, Stefano Ciuoffo – che abbiamo tenuto a battesimo con questo primo bando è andata bene. Restituire alle comunità locali questi beni rubati dalla criminalità organizzata, dare loro valore e farli vivere è un passaggio fondamentale nell’impegno per promuovere una diffusa cultura della legalità, che vede qui in Toscana istituzioni e mondo del volontariato lavorare assieme. È una responsabilità che abbiamo nei confronti di chi ha messo a rischio la propria vita per combattere le mafie e qualche volta l’ha anche persa”.
“Siamo immersi in una tale bellezza – sottolinea il presidente Giani – che la Toscana ci è sembrata a lungo impermeabile a mafia e camorra, che invece pervadono la società anche se non ce ne accorgiamo. E i beni sequestrati, che devono tornare ai cittadini, lo dimostrano: una mafia di colletti bianchi, che acquista terre, immobili ed aziende con il denaro sporco frutto di altri illeciti”.

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