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Montevarchi. Aumenta la Tari per le utenze domestiche. Chiassai e Bucciarelli: “Decisione presa dall’alto”

A Montevarchi, e non solo qui, è entrato in vigore il nuovo metodo di calcolo stabilito dall’Arera, l’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente. Ci sarà un generale aumento delle tariffe Tari per le utenze domestiche, in quanto la parte variabile è legata al numero dei componenti delle famiglie, mentre si registrerà una riduzione del 25% per le tariffe delle utenze non domestiche. Ad annunciarlo, oggi, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Silvia Chiassai Martini e l’assessore al bilancio Cristina Bucciarelli, che hanno sottolineato come l’amministrazione comunale abbia sempre contestato e criticato aspramente il metodo Arera, “decisione presa dall’alto, dal Governo Gentiloni nel 2017”. L’incremento di costi per gli utenti è stato definito inaccettabile. Montevarchi, insieme ad altri dieci Comuni della provincia di Arezzo, aveva presentato anche un ricorso contro la delibera Ato. “Delibera – ha detto il sindaco Chiassai – che il Tar ha respinto preferendo non entrare nel merito della questione. L’aumento delle tariffe sta avvenendo in un momento storico di particolare crisi per famiglie e aziende, nel silenzio più assoluto di Governo e Regione, a vantaggio totale dei gestori”.
Il Pef del Comune di Montevarchi per il 2022 è di € 4.942.838, i costi arrivano a € 3.571.915, mentre quelli fissi calano a € 1.364.258. Quindi quest’anno, come ha confermato l’assessore Bucciarelli, con il metodo Arera avremo un generale aumento delle tariffe delle utenze domestiche e una riduzione di quelle non domestiche.
“E’ evidente che la gestione dei rifiuti non funziona – ha proseguito Bucciarelli – negli anni si sono registrati notevoli incrementi delle bollette, nonostante che la nostra amministrazione fosse sempre riuscita a contenerli dal 2016 ad oggi, tant’è che il nostro Comune è il secondo più virtuoso della provincia di Arezzo avendo un aumento del PEF 2022 solo dell’1,65% rispetto ad aumenti che raggiungono quasi il 7%. Tra le azioni che la nostra amministrazione ha messo in campo per abbattere i costi del servizio, ci sono il recupero dell’esenzione per circa € 130.000 e le sanzioni per l’abbandono dei rifiuti per € 10.000”.
Silvia Chiassai Martini ha poi rilanciato un suo cavallo di battaglia. “Il servizio deve tornare in mano ai Comuni, questo è l’unico modo per contenere le tariffe sui rifiuti e avere il controllo sui costi. Il dirigismo regionale e le mega Ato non hanno portato alcun beneficio al cittadino manifestando tutti i limiti di una politica fallimentare che ha avvantaggiato solo i gestori”.

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