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“La giunta di Reggello rischia il commissariamento per non aver approvato il rendiconto?”. Opposizione all’attacco

“La giunta si è dimenticata la scadenza del 30 aprile per approvare il rendiconto. Ora rischia il commissariamento?”. Questa la domanda che si sono posti i gruppi di opposizione in consiglio comunale “Lista civica Nenci”, Giorgia Meloni Fratelli d’Italia” e Lega Toscana Salvini Premier”, che hanno annunciato di aver ricevuto, insieme a tutti gli altri rappresentanti del parlamentino, un atto della Prefettura in cui “si diffida il consiglio comunale ad approvare il rendiconto dell’anno 2021 entro i prossimi 20 giorni, pena l’attivazione della procedura per il commissariamento del Comune”.
“Ebbene sì, il rendiconto dell’anno 2021, atto fra quelli fondamentali ed obbligatori per legge, è scaduto il 30 aprile 2022, ma, non si sa per quale motivo, non solo entro quella data l’approvazione non era stata inserita nell’ordine del giorno del consiglio, ma la giunta non aveva neanche approvato lo schema di bilancio – ha spiegato la minoranza – Come mai, ci chiediamo, siamo arrivati a questo punto? Non è che la maggioranza è stata un po’ troppo occupata a dipingere panchine e a fare manifestazioni antifasciste? Ovviamente, i gruppi di opposizione sono stati tenuti all’oscuro di tutto, almeno fino al secondo sollecito della Prefettura, quando si è visto che, forse, stavano facendo sul serio…”
“Per fortuna loro, però, la burocrazia, come al solito un po’ lenta, ha fatto sì che il giro delle notifiche facesse cadere il termine dei 20 giorni dato dalla Prefettura, all’incirca una settimana oltre il 14 giugno, data fissata in extremis dalla Conferenza dei capigruppo per la seduta del consiglio che dovrebbe approvare il rendiconto – ha aggiunto l’opposizione – Noi siamo sempre più allibiti: non è la prima volta che l’amministrazione prende alla leggera scadenze improrogabili di legge. Ci auguriamo che qualcuno faccia loro capire, una volta per tutte, che, nella gerarchia delle fonti, il delirio di onnipotenza e la volontà della maggioranza del consiglio comunale non stanno al di sopra delle fonti primarie, ovvero delle leggi, che tutti, quindi anche il Pd, devono rispettare”.

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