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Fimer. La Fim Cisl non firma i contratti di solidarietà. “Ecco i motivi”

“No al contratto di solidarietà senza garanzie di prospettive, con il rischio che l’azienda lo utilizzi per risolvere i propri problemi a scapito dei lavoratori”. La Fim Cisl ha deciso di non firmare il contratto di solidarietà per i lavoratori della Fimer di Terranuova, illustrando le motivazioni che hanno portato a questa scelta. Una scelta definita rischiosa, ma estremamente coraggiosa. Il sindacato sarebbe stato favorevole all’accordo se la proprietà si fosse mostrata favorevole a mandare avanti il piano principale, che prevede l’arrivo di un investitore, firmando l’offerta qualora si concretizzasse. “La solidarietà è l’unico ammortizzatore sociale che richiede un accordo sindacale obbligatorio – ha spiegato la Fim Cisl –
Avevamo un’arma. Potevamo lottare insieme per ottenere garanzie e impegni vincolanti. Potevamo scegliere tutti insieme di non firmare scuotendo la proprietà, non concedendo più tempo, obbligandoli a scoprire i propri piani e facendo arrivare loro un messaggio chiaro. Basta giocare con la dignità delle persone. E invece nessuna di queste richieste è stata accolta” ha concluso il sindacato.
“In una corsa contro il tempo, a 20 giorni dallo scadere della procedura concorsuale – ha spiegato la segretaria della Fim Cisl di Arezzo Ilaria Paoletti – i lavoratori della Fim erano pronti a scegliere garanzie per il proprio futuro, rinunciando, se non ci fossero state, ad un ammortizzatore sociale ma obbligando tutti il secondo dopo (ministero, tribunale, proprietà, investitore) a dover rispondere ad una sola domanda: e ora che si fa? Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso”.

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