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I ragazzi pensano a co-gestire gli spazi giovanili. Si conclude sabato a San Giovanni la “Scuola di cittadinanza e di comunità”

Si concluderà il 18 giugno prossimo a San Giovanni il percorso partecipativo “Scuola di cittadinanza e di comunità”, voluto dal Comune e co-finanziato dall’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione. Il progetto è stato gestito in collaborazione con Labsus – Laboratorio della sussidiarietà e Simurg ricerche – e ha avuto come obiettivo quello di coinvolgere ragazze e ragazzi nel ripensamento e nella co-gestione degli spazi giovanili del comune, anche a fronte delle situazioni di criticità che si sono manifestate negli ultimi mesi. Partito lo scorso mese di novembre, si è sviluppato in questi sei mesi, coinvolgendo i ragazzi, le scuole, le realtà associative e di cittadinanza attiva presenti nel territorio e interessate a collaborare con le istituzioni per co-progettare e realizzare insieme interventi per il miglioramento del benessere dei ragazzi, coerentemente col regolamento comunale dei beni comuni e nell’ottica del sostegno, promozione e diffusione dei patti di collaborazione. Sabato prossimo due i momenti significativi: la mattina, dalle 10 al Centro di GeoTecnologie, si svolgerà un consiglio comunale straordinario durante il quale verranno presentati gli esiti del progetto e verranno premiati i vincitori del concorso per le scuole “Spazio ai giovani” ed i ragazzi che si sono formati come “animatori di cittadinanza attiva”.
Il pomeriggio, dalle 17 a Palomar, la Casa della Cultura di San Giovanni Valdarno, si svolgerà un convegno dl titolo “Comunità, giovani e innovazione sociale”, in cui, a partire proprio dal processo partecipativo concluso, sarà aperto il confronto sul tema della “comunità” e delle iniziative che tendono a riconnettere le persone con i luoghi dove abitano, generando fiducia reciproca e capacità di dialogo. Insieme al sindaco Valentina Vadi e all’assessore al sociale, partecipazione e cittadinanza attiva Nadia Garuglieri, saranno presenti la dottoressa Rossana Caselli di Labsus, esperta in politiche partecipative, Annibale d’Elia, esperto di innovazione e politiche pubbliche del Comune di Milano, e Ezio Manzini, esperto di innovazione sociale del Politecnico di Milano.

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