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Fimer. Martedì prossimo nuovo incontro al Mise. E’ l’ora delle decisioni

Tra meno di una settimana nuovo incontro ministeriale sulla vertenza Fimer. Il 21 giugno, alle 11, al Mise, sindacati, istituzioni e proprietà discuteranno delle prospettive di un’azienda che, in Valdarno, offre lavoro a 450 persone, senza considerare l’indotto. Spesso si è parlato di tavoli decisivi. Questo, probabilmente, lo sarà davvero, perché il 29 giugno scadrà la proroga concessa dal Tribunale di Arezzo e c’è bisogno di fatti concreti. In base alle ultime notizie, l’azienda avrebbe presentato in queste ore al Tribunale un documento con un piano di rientro. Per i sindacati questo percorso non può che prevedere nuovi investitori, perché c’è bisogno di una forte iniezione di liquidità. Vedremo se il paventato piano B di Fimer si materializzerà in sede ministeriale. Una cosa è certa. A meno di due settimane dal termine della procedura concorsuale sono necessari azioni reali. Non c’è più tempo da perdere. Del resto parliamo di una vicenda che va avanti da sette mesi. In queste settimane le organizzazioni sindacali hanno ribadito con forza che l’unica strada percorribile è quella di arrivare a chiudere con un investitore e con un fondo, ricordando che questa è l’unica motivazione per la quale il Tribunale di Arezzo ha concesso 60 giorni di proroga.
Durante l’ultima manifestazione che si è tenuta a Vimercate, in Brianza, davanti al quartier generale di Fimer, il messaggio lanciato da sindacati e lavoratori è stato molto chiaro. “Il tempo a disposizione sta terminando ed i dipendenti e le loro famiglie stanno soffrendo fortemente questa situazione di incertezza. Necessita che si trovi immediatamente l’accordo con gli investitori affinché sia ripristinata una situazione finanziaria ed economica di normalità e si torni a dare futuro a tutti i lavoratori coinvolti, salvaguardando le competenze maturate in anni di attività e la conseguente competitività dell’azienda”. E’ stato ricordato che tutti questi mesi, trascorsi con continui cambi di scenari e di soluzioni, ha logorato i lavoratori nel morale e nelle tasche, lavorando poco e male, con stipendi ridotti e difficoltà nel reperire i materiali per produrre e portare avanti le attività di messa sul mercato dei nuovi prodotti.
I sindacati non hanno poi mancato di sottolineare che Fimer ha raccolto il testimone di Power One e opera in un settore strategico e di prospettiva come quello delle rinnovabili: “E’ e deve continuare ad essere una società ai vertici del mercato attraverso l’eccellenza e la qualità maturati dalle proprie maestranze in diversi decenni di duro lavoro e costante presenza nel settore”. L’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico risale al 19 maggio scorso e si è concluso, ancora una volta, con un nulla di fatto. In quella sede fu annunciato, dalla proprietà, un riassetto del consiglio di amministrazione dell’azienda. Non c’è più infatti un amministratore unico, bensì due nuovi esponenti specializzati nel ramo delle ristrutturazioni che sono fortemente intenzionati a predisporre una riorganizzazione aziendale, attraverso il cosiddetto piano B. Un piano che dovrebbe essere annunciato ufficialmente martedì prossimo. Vedremo. All’incontro saranno presenti anche esponenti della Regione Toscana e del Comune di Terranuova Bracciolini.

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