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Biliardino e ping pong rischiano di sparire dai locali pubblici. Benucci e Vannucci presentano un’ interrogazione in Regione

Molti locali pubblici rischiano di fare a meno del biliardino del ping pong a seguito di un recente provvedimento dell’Agenzia Dogane e Monopoli, che considera calcio balilla, ping pong e flipper soggetti ad autorizzazione amministrativa, come le slot machine. Chi non l’ha rischia pesanti sanzioni (da 500 a 3.000 euro per apparecchio). Una decisione che ha sconcertato molti e che ha spinto il consigliere regionale del Partito Democratico Cristiano Benucci, ex sindaco di Reggello e il collega Andrea Vannucci a presentare stamani un’interrogazione alla presidenza della Regione, per approfondire la portata di questa norma e per richiedere l’impegno della Giunta verso il Governo, in modo da chiarire questa che è stata definita una incomprensibile equiparazione.
“Sono rimasto molto colpito e dispiaciuto della notizia apparsa oggi sui giornali che di fatto costringerà locali pubblici, circoli ricreativi e oratori a mettere da parte il calcino (così chiamavamo noi il biliardino) o il ping pong – ha detto Benucci – Tanti di noi sono cresciuti giocando a biliardino o a ping pong, al circolo, al bar, in parrocchia o semplicemente nello stabilimento balneare durante le vacanze. Onestamente trovo incomprensibile questa norma che costringerà ahimè tanti locali a farne a meno e, con loro, purtroppo dovranno rinunciarci anche tanti ragazzi”.
Da qui l’interrogazione.
“Sarà pure una piccola cosa, rispetto ai problemi di questo tempo – ha ho concluso il consigliere regionale del PD – ma mi ha riportato alla mente tante ore trascorse in allegria, condividendo con tanti amici competizione, sudore e qualche gancino….”

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