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Saldi estivi: “Buone attese, ma le famiglie restano caute”. Le previsioni di Confcommercio. In provincia di Arezzo giro d’affari di oltre 16 milioni

Buone attese per i saldi estivi al via sabato 2 luglio. “Il caldo di questi giorni e il ritorno alla normalità pre-pandemia dovrebbero spingere in alto gli acquisti, ma il caro-bollette e di nuovi aumenti delle materie prime in autunno potrebbero incidere sull’andamento delle vendite”. E’ la previsione di Paolo Mantovani, presidente regionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio Toscana e provinciale aretino di categoria. “La partenza di sabato vedrà uno sprint soprattutto nelle località di mare – afferma – mentre nelle città dell’entroterra come Arezzo sarà la presenza di turisti a fare la differenza”.
L’ipotesi dell’ufficio studi di Confcommercio per la provincia di Arezzo è di una spesa di 186 euro a famiglia, poco più alta dello scorso anno ma ben distante dai 230 dell’estate 2019, l’ultima pre-pandemia, per un volume d’affari complessivo di oltre 16 milioni di euro, visto che solo sei famiglie su dieci compreranno in saldo. A questo dato, andrà poi aggiunta la spesa dei turisti, stranieri soprattutto, che acquistano volentieri scarpe, abiti e borse made in Italy. “In Toscana mancheranno ancora i top spender russi e cinesi – riprende Mantovani – ma la quantità di presenze americane ed europee fa ben sperare”.
Confcommercio invita però alla cautela: “Le tensioni internazionali, con la guerra in Ucraina ancora in corso, unite alla preoccupazione per ulteriori rincari rischiano di frenare lo shopping in saldo. La moda viene già da anni difficili, segnati dal calo dei consumi, e nonostante tutto è uno dei pochi settori dove in questi mesi non ci sono stati aumenti. I commercianti hanno cercato di reggere botta senza ritoccare i cartellini, per non fiaccare troppo il mercato, ma ovviamente hanno visto scendere i loro ricavi. E i saldi da soli non possono fare miracoli per ripianare i bilanci. Per fortuna – aggiunge – negli ultimi appuntamenti della moda, non ultimo Pitti Immagine Uomo a Firenze, si è respirato un clima più disteso. Il comparto ce la sta mettendo tutta per superare le difficoltà ed essere propositivo. Si vede anche dalle collezioni presentate: vincono originalità, colore e praticità. L’obiettivo è coniugare lo stile con le esigenze della vita di tutti i giorni”.
Le vendite di fine stagione in provincia di Arezzo interessano circa 800 imprese commerciali di abbigliamento, tessuti, calzature, pelletteria e articoli sportivi in sede fissa e ambulante. Potranno essere messi in saldo tutti i capi a carattere stagionale o di moda, suscettibili di deprezzamento.
Confcommercio Toscana ha ricordato ai propri associati le principali regole da rispettare:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per l’esercente della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: devono essere accettate le carte di credito.
Prodotti in vendita: i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto (non è più obbligatorio indicare il prezzo finale in base al Codice del Commercio della Regione Toscana).
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione

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