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Un valdarnese in maglia gialla. Rinaldo Nocentini fa le carte al Tour de France 2022

Rinaldo Nocentini ha rilasciato alla testata Super News un’interessante intervista sul Tour de France 2022. Lo scalatore valdarnese, è conosciuto a livello internazionale sopratutto per aver indossato la maglia gialla per otto giorni nel 2009 prima di cederla ad Alberto Contador, in un Tour che lo vedrà 13° al traguardo di Parigi nella stagione senza alcun dubbio più importante della sua lunga carriera. Nocentini vanta 17 vittorie nelle 21 stagioni da professionista. Corridore amato e apprezzato in tutte le squadre per cui ha corso in particolare nella storica compagine francese della AG2R, ha saputo ritagliarsi sempre un ruolo da protagonista, come corridore vincente, gregario oppure come uomo squadra e prezioso regista durante le corse. Un legame quello tra Nocentini e la Grand Boucle che il ciclista fatica a nascondere e che quest’anno ha trovato la massima espressione nei primi tre giorni di corsa in Danimarca:”Il Tour de France ormai è diventato uno degli eventi sportivi più grandi del mondo ed è difficile fare paragoni con tutte le altre corse. La Danimarca è un paese che ama il ciclismo e in cui la bicicletta ha un forte impatto, sia culturalmente che socialmente, quindi non mi ha stupito vedere tantissima gente in strada”. Ad un corridore della vecchia guardia come lui non poteva non essere chiesto un parere sul ciclismo italiano e sulle possibilità che gli azzurri presenti in Francia hanno di ottenere un buon risultato in classifica generale:” Caruso ha dimostrato già al Giro dello scorso anno di poter fare classifica in un grande giro come il Tour de France. Purtroppo ha lasciato per strada un po’ di tempo in queste prime tappe e credo che possa puntare ad un posto nei primi dieci. Il podio in questo momento sembra un obiettivo un po’ fuori dalla sua portata, ma spero che Caruso riesca a stupirci. E’ un corridore che può inventarsi qualsiasi tipo di azione.” Un’ultima battuta poi sulla possibilità di vedere la corsa più importante della stagione compromessa per il ritorno dell’incubo Covid, nonostante l’organizzazione targata ASO (Amaury Sport Organisation) abbia inserito regole ad hoc per non stravolgere la competizione:“Credo che sia molto difficile poter prevedere quello che può accadere da questo punto di vista nelle prossime tre settimane. Intorno ad un evento come il Tour de France girano tantissime persone e, per quanto la cosiddetta bolla possa essere ben organizzata, è molto difficoltoso tenere sotto controllo questa situazione. Da amante del ciclismo, prima ancora che ex ciclista, mi auguro che il Tour si possa decidere lungo i tornanti di ogni sua salita e non a causa del Covid.”

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