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Addio al professor Dante Priore, studioso e ricercatore. Terranuova gli aveva consegnato “le chiavi della città”

Il Valdarno perde un’altra figura di spicco, il professor Dante Priore, deceduto questo sabato. Studioso e ricercatore, nel 2015 il consiglio comunale di Terranuova Bracciolini gli aveva consegnato “le chiavi della città” per il suo impegno a favore della comunità. E lunedì mattina, in sala consiliare, ci sarà una commemorazione ufficiale.
Dante Priore, molisano di nascita ma terranuovese d’adozione, ha svolto un ruolo importante nella ricerca delle tradizioni popolari. Fece un gesto bellissimo, donando tutto il patrimonio archivistico, sia cartaceo che audiovisivo, alla comunità terranuovese.
Un archivio che, dagli anni settanta, salvaguardia la memoria della poesia, dei canti e delle storie del Valdarno. Una ricerca certosina, sviluppata in anni di lavoro, ascoltando le testimonianze di genitori e nonni. L’archivio di Priore è composto da storie, aneddoti, leggende, poesie, scioglilingua, indovinelli e credenze che costituiscono l’identità culturale della popolazione valdarnese.
Trentennale poi l’impegno del professor Priore nella raccolta delle tradizioni orali legate soprattutto alla cultura contadina, di cui la nostra storia è ricca. Il suo lavoro ha dato impulso al più ampio progetto di archivio della memoria, che ha visto il coinvolgimento di tanti cittadini.
A ricordarlo anche il Comune di Cavriglia che ha sottolineato il ruolo del professor Priore nel 1994, quando insieme ad Emilio Polverini curó “Perché la memoria non si cancelli”, il primo prezioso volume edito dal Comune delle miniere che narró la storia dell’eccidio nazifascista del 4 luglio 1944 raccontata da un punto di vista imprescindibile: quello dei testimoni. “Un lavoro fondamentale e preziosissimo che oggi non sarebbe stato più possibile realizzare perché il tempo passa e con se porta via inesorabilmente i custodi della memoria – ha spiegato l’amministrazione comunale – Addio Dante, ti saremo sempre grati per il grande contributo che hai dato durante il corso della tua esistenza all’accrescimento culturale della nostra comunità”.

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