Componenti elettronici: l’importanza del ponte raddrizzatore

Il ponte raddrizzatore è un componente elettronico particolarmente importante perché permette di gestire in maniera ottimale le situazioni in cui serve un semiconduttore discreto. Nello specifico il ponte raddrizzatore può essere formato da un singolo elemento semiconduttore, ovvero un diodo, e funziona in maniera opposta rispetto al semiconduttore a circuito integrato dove vari dispositivi sono posizionati su un singolo tratto di semiconduttore. Per chi ricerca questo dispositivo è molto importante selezionare articoli di buona qualità, realizzati nel rispetto dei più elevati standard qualitativi.
Il ponte raddrizzatore è uno strumento che viene usato da molto tempo, in quanto la sua invenzione risale al 1895, ed è noto anche come ponte di Graetz, dal nome del suo sviluppatore. Ovviamente però questo strumento nel corso del tempo è stato notevolmente perfezionato. Oggi in commercio è possibile trovare facilmente anche dei ponti raddrizzatori avanzati che sono caratterizzati dalla presenza di quattro o più diodi disposti in modo da formare il ponte. In generale un ponte raddrizzatore è molto importante perché consente di convertire un ingresso di corrente alternata (CA) in uno di corrente continua (CC).

Caratteristiche del ponte raddrizzatore

Il Ponte Raddrizzatore risponde all’esigenza di convertire un ingresso di corrente alternata in uno di corrente continua. Inoltre, questo dispositivo ha poi la stessa polarità di uscita per tutte le polarità d’ingresso (solitamente costituite da un input a due fili), ha due cadute di diodo ed è progettato in modo da garantire una rettifica a onda che risulti completa. Questo elemento ha delle caratteristiche tecniche che possono essere soppesate durante la fase di selezione, come ad esempio:
• Conformazione della giunzione.
• Corrente massima supportata.
• Tipo di montaggio.
• Numero di pin.
• Temperatura massima e minima di esercizio.
• Dimensioni dello strumento.
La valutazione di questi aspetti permette facilmente di individuare un raddrizzatore a ponte adatto alle esigenze dell’utilizzatore. Inoltre è sempre importante sincerarsi di acquistare un prodotto certificato e realizzato nel rispetto dei migliori standard qualitativi e di sicurezza. Ovviamente le caratteristiche tecniche non sono l’unico fattore da tenere in considerazione per la scelta, in quanto esistono vari modelli differenti che trovano delle diverse applicazioni tra loro.

Diverse tipologie e utilizzo

Questi dispositivi a ponte si suddividono in raddrizzatori monofase e raddrizzatori trifase. I modelli a trifase poi a loro volta possono essere a controllo completo, a controllo parziale o non controllati. Possono differire anche nel tipo di montaggio, in quanto hanno la possibilità di prevedere una collocazione mediante il montaggio a vite, il montaggio superficiale o l’uso di un foro passante. Individuando un buon marchio che commercializza questi strumenti è possibile scegliere quello che si adatta meglio alle proprie esigenze, tra tutti quelli presenti in catalogo.
Il loro utilizzo abbraccia veramente tantissimi ambiti, ovvero tutti quelli in cui è necessario usare un alimentatore che fornisce corrente continua per i differenti componenti elettronici a cui è abbinato l’uso. Per esempio questi dispositivi sono di comune utilizzo in tutti gli elettrodomestici. I ponti raddrizzatori sono poi comunemente utilizzati da tutti coloro che realizzano dei circuiti elettrici, sia in ambito professionale che hobbistico.
I modelli maggiormente utilizzati sono di solito i ponti raddrizzatori a 12V, i raddrizzatori di corrente a 220V e i ponti raddrizzatori a 24V. In generale quindi è evidente che questi strumenti svolgono un ruolo molto importante e di conseguenza è fondamentale che vengano utilizzati sempre nel rispetto delle indicazioni del produttore e che siano selezionati con attenzione tra quelli che dispongono dei necessari requisiti standard minimi