Il mondo musicale di casa nostra piange la scomparsa a 73 anni di Vittorio De Scalzi, grande musicista e leader indiscusso del New Trolls. Figlio di un ristoratore e di madre musicista, Vittorio respirò negli anni 60 quell’atmosfera così fervida e un po’ bohemien di Genova e della sua musica.
Il fiorire di tanti talenti ed il pullulare di gruppi, cantanti e cantautori all’ombra della lanterna si deve soprattutto, come spiegava il grande Giorgio Calabrese, al fatto che sulle banchine del porto si scaricavano i dischi provenienti da ogni parte del mondo. E fra gli stretti carruggi attraversati dalla maccaia i ragazzi potevano andare alla ricerca delle più svariate melodie, dal jazz americano ai più grandi chansonnier della scuola francese.
In questa atmosfera ricca e pruriginosa nacque e crebbe il giovane Vittorio che prima fondò i “Trolls”, poi divenuti New a partire dal 1967 con la storica composizione che comprendeva i vari Belleno e Di Palo. Canzoni come “Miniera” oppure “Quella carezza della sera” restano nella memoria collettiva, ma De scalzi è stato anche compositore, arrangiatore, autore importante.
Lo piange in queste ore anche e soprattutto la sua Genova ed il popolo sampdoriano al quale, da grande tifoso, aveva consegnato “Lettera da Amsterdam”, una canzone divenuta col tempo il vero inno blucerchiato.