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Morte di Ezio Mannucci. La Federazione Ciclistica: “Un uomo di altri tempi”

Tutto il mondo del ciclismo piange la morte di Ezio Manucci, scomparso ieri all’età di 86 anni. Un uomo che ha legato la sua vita al mondo delle due ruote e che è stato ricordato dalla Federazione Ciclistica Italiana di Arezzo con parole miste a ricordo e tristezza. “Grande personaggio del ciclismo aretino conosciuto a livello nazionale e mondiale, con la Fracor di Levane, Ezio ha organizzato tantissime gare per dilettanti nel Valdarno con i comitati dei vari paesi della vallata – ha ricordato l’Fci – Un vero Signore , un uomo di altri tempi , sempre distinto preciso nell’abbigliamento e nel parlare, mai banale, una persona impeccabile ma che non esitava anche a rimboccarsi le maniche per allestire gli arrivi delle gare. Ezio ha dato la possibilità di poter correre a tutti, ragazzi bravi e anche meno bravi dando una speranza anche a chi non aveva numeri per potersi distinguere nella categoria prossima al professionismo”.
“Da questa storica Società, la Fracor, sono transitati anche degli atleti di spessore, diventati Campioni del ciclismo professionistico come Colage, i fratelli Petito, Montedori , e tanti altri – ha ricordato il comitato aretino – Credo che il ciclismo aretino deve molto a Ezio con tutto quello che ha fatto anche con i suoi preziosissimi consigli che dava a chiunque glieli chiedesse”.

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