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Serristori, parte la progettazione per il “Punto di accoglienza”. Sinergia fra Calcit e direzione del presidio

Con l’approvazione da parte della Asl Toscana Centro, prende ufficialmente il via l’iter progettuale per la realizzazione del “Punto di incontro e socializzazione” esterno all’Ospedale Serristori di Figline. Si concretizza così un’idea fortemente voluta dalla direzione del presidio, in collaborazione con il Calcit Valdarno Fiorentino. “Questa iniziativa – spiega Mario Bonaccini, presidente della Onlus di Figline – si inserisce nel solco di una sempre maggiore sinergia tra la nostra associazione e il Serristori. Un’intesa che vogliamo incrementare e che va oltre al sostegno quasi ventennale che già assicuriamo all’ospedale di Figline per il funzionamento del Day Hospital Oncologico”.Nella riunione, propedeutica alla realizzazione del progetto di “cura integrale” per i cittadini, si è discusso della presa in carico dei bisogni pratici ma anche umani e spirituali di chi accede all’Ospedale; la riunione si è svolta nei giorni scorsi presso la direzione del Serristori che ha sede nell’adiacente Villa di San Cerbone, recentemente oggetto di un restauro conservativo.Proprio nel parco antistante lo storico palazzo – che nel 1890, per volere di Umberto Serristori, ospitò l’antico ospedale precedentemente collocato nella piazza di Figline – si pensa di predisporre un’area realizzata in armonia con gli edifici storici preesistenti.E’un’area di sosta esterna all’ospedale, facilmente accessibile, in cui i pazienti potranno fermarsi e interagire. Un’area esterna all’ospedale, in grado di aumentare il comfort per i cittadini-utenti del Serristori. Un luogo in cui riprendere fiato, riordinare la documentazione, oppure attendere che si smaltiscano le file al Cup.All’incontro con il presidente del Calcit Valdarno Fiorentino erano presenti membri della Direzione di Presidio e Aziendale. In questa occasione si è ribadita l’importanza per il progetto appena nato e in stretta collaborazione di includere altre attività, in buona parte già presenti, che possano essere terapie naturali e complementari da affiancare ai percorsi tradizionali; nello specifico si cercherà un locale idoneo per ospitare i corsi di ginnastica lenta giapponese (più nota come “Tai Chi”). Si tratta di un’attività motoria che ha trovato ampia applicazione nel campo dell’oncologia, come trattamento integrato dei pazienti per far fronte ai diversi sintomi legati sia alle cure antitumorali che alla malattia stessa. Il Calcit Valdarno Fiorentino, che già aveva contribuito al varo dell’iniziativa prima dello scoppio della pandemia, ora vorrebbe far ripartire i corsi, questa volta in locali più idonei e integrati nei servizi già esistenti. Infine l’incontro tra il presidente del Calcit e la direzione del Serristori è servito anche per affrontare la questione relativa alla chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Figline. Un tema molto delicato su cui la presidenza del Calcit e la direzione del Serristori intendono approfondire la loro collaborazione per cercare di individuare possibili soluzioni.

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