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Dal 9 all’11 settembre all’oratorio Don Bosco “La città della gioia”, quattro appuntamenti su “Famiglia, amore che rende liberi”

Dopo due anni di stop torna “La città della gioia”, storica festa dell’oratorio Don Bosco di San Giovanni Valdarno che si svolgerà dal 9 all’11 settembre. Un tema particolarmente significato e urgente quello che farà da filo conduttore ai quattro eventi in programma:” Famiglia, amore che rende liberi”.

La festa inizierà il 9 settembre alle ore 21.00 con “50 anni in 1 serata”, un viaggio nel tempo nella storia della musica, a cura di Pino “The Music Doctor” e con la partecipazione dell’associazione “Natale nel mondo”.

Sabato 10 si terranno una serie di incontri con lo psicologo Ezio Aceti, esperto in problematiche adolescenziali ed educative. Dalle ore 16.00 alle 17.00 il dottor Aceti si rivolgerà a tutti gli adolescenti con l’incontro dal nome: ”La conquista della libertà”, seguirà alle ore 18.00 l’incontro dedicato agli adulti, in particolare educatori e genitori, dal tema: ”La bellezza dell’educare”.                                                                       Ai più piccoli saranno dedicate una serie di attività manuali con la costruzioni di oggetti e giocattoli in legno.

La festa seguirà domenica con la messa in oratorio alle ore 10.00 e si concluderà con l’esibizione alle ore 16.00 della Ciacciabanda Street Band.

In occasione della festa la pizzeria dell’oratorio sarà aperta venerdì 9 e sabato 10 mentre sabato 10 e domenica 11 pomeriggio ci sarà la vendita di bomboloni.

“Il titolo dell’edizione di quest’anno è volutamente provocatorio spiega Don Stefano – purtroppo la famiglia non è sempre un amore che rende liberi ma vogliamo scoprire come renderlo e riscoprirlo tale. Vorremo che questa fosse un’occasione di confronto e di incontro tra giovani ed adulti per ritrovare una dimensione di comunicazione e di equilibrio.”

“Il tema scelto ci è sembrava particolarmente puntuale e urgente. Il covid ha acuito tutte le problematiche familiari che ci sono sempre state: non solo difficoltà economiche ma anche l’incomunicabilità che c’è spesso tra genitori e figli. Frequentando l’oratorio, i ragazzi ci hanno parlato dei problemi tra le mura domestiche e hanno trovato in quest’ambiente un porto in cui sentirsi al sicuro e liberi di esprimersi. Sono i ragazzi stessi a urlare il bisogno di famiglia.”

“Il termine famiglia abbraccia più dimensioni – spiega Claudia, responsabile dell’oratorio – famiglia significa anche comunità. Dove c’è amore che genera e che crea, c’è famiglia. Dove ci si sente a casa c’è famiglia. Domenica, inoltre, ci sarà la rielezione dei membri del consiglio dell’oratorio: ci sembrava significativo vivere un momento di partecipazione comunitaria durante la festa della gioia. Dobbiamo riscoprire il valore della partecipazione comune.”

“È importante ricreare momenti di questo tipo, di socializzazione, di incontro e di festa – conclude Don Stefano – Abbiamo bisogno di fare festa, di sforzarci e trovare un momento per la gioia. Le famiglie e la cittadinanza dovrebbero tornare a vivere l’oratorio, che non siano solo di passaggio ma che restino e che sentano questo luogo come loro.”

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