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Figline. La storia di Zuri e del suo rapporto con la musica

Sono tanti gli artisti valdarnesi che ogni giorno fanno musica. Oggi parliamo di Enrico Pinelli, in arte Zuri. Nato nel giugno del ’97 è un ragazzo di Figline e Incisa Valdarno e ha come passione quella di fare musica.
“Ho iniziato a 15 anni, all’inizio scrivevo cose molto personali e provavo anche un po’ di vergogna nel renderle pubbliche. Con le prime pubblicazioni sulle varie piattaforme (YouTube, Spotify) mi resi conto che le persone ascoltavano i miei pezzi e allora gli aspetti più personali cominciai a filtrarli senza mai eliminarli del tutto” ha rivelato il giovane artista. Lo stile di scrittura di Zuri è rapido fatto di rime ed incastri e si adatta molto bene ai due tipi di tracce che fa: freestyle autocelebrativi e unconscious o storytelling.
“A 19 anni ho pubblicato il mio primo mixtape ‘falena nera’ ed è anche la prima vera e propria pubblicazione – ha aggiunto – Riflette il dualismo che c’è tra luci ed ombre, la falena vive più a lungo ma nell’oscurità , mentre la farfalla vive tre giorni nella luce. E il titolo rappresenta proprio questo, nel mondo di oggi fai di tutto per cercare i riflettori e poi quando li trovi fai come la farfalla; diverso è vivere come la falena che costruisce nell’ombra raggiungendo i suoi obiettivi senza ostentarli”.
In seguito a questa pubblicazione il percorso artistico di Zuri è una continua crescita “A 20 anni ho pubblicato ‘Ibra’ con il mio primo videoclip. Ho fatto tante collaborazioni, realizzato singoli e mi sono esibito – ha proseguito il cantante – L’esperienza dei live è una delle più belle, perché hai un riscontro che è d’impatto, mentre sui social non ti rendi neanche bene conto di quanto possa entusiasmare la tua musica. I live sono una prova di abilità”.
La storia prosegue fino ad oggi, più precisamente fino al 27 maggio del 2022 quando l’artista figlinese ha pubblicato ‘Il tempo che mi resta’ , il suo primo EP. “Ci sono molto affezionato a questo perché esprime ciò che ho provato di recente. Essendo occupato da un lavoro full time avevo poco tempo per fare ciò che mi piaceva, la musica, e da lì il titolo e la decisione di vivere la mia vita secondo i miei gusti, impiegando quei momenti liberi per andare in studio a registrare” ha detto Zuri. La sua storia ci insegna come lavorare giorno per giorno senza necessariamente stare sotto i riflettori, facendo ciò che ci piace porta a dei successi e a delle amicizie. “Oltre che a crescere grazie alle collaborazioni sono riuscito a stringere delle nuove amicizie, ad esempio con 3ron e Saint, altri due artisti del Valdarno con cui ho introdotto un nuovo genere, il funky brasiliano”.

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