Cerca
Close this search box.

Agenda elettorale. La storica difficoltà della sinistra di mettersi insieme

Finita l’era dei sondaggi che premiano largamente il centro destra, oggi mi permetto alcune riflessioni su una disputa elettorale che pare dall’esito scontato. Ho provato così a sommare i voti attribuiti al centro sinistra, tenendo conto anche dei partiti che supereranno la soglia del tre per cento e cioè i voti del Pd, del Movimento 5 Stelle, del duo Renzi – Calenda e di Sinistra-Verdi. Se si confronta la somma totale con quella attribuita al centro destra siamo lì su un piano di aperta contendibilità. In sostanza se questo schieramento fosse stato unito se la sarebbe potuta ancora giocare, tenuto conto anche del numero elevato degli indecisi. E allora perché in Italia siamo avviati ad un governo spostato a destra con una maggioranza presumibilmente larga, tale da poter incidere sullo stesso sistema parlamentare se non sulla costituzione stessa? Ovvio che tutto ruota attraverso la storica difficoltà della sinistra di mettersi insieme. E’ quasi sempre successo così.
E questa è la ragione fondamentale, e più di ogni altra è anche questa brutta legge elettorale che premia le coalizioni, il “rosatellum” che lo stesso centro sinistra poteva cambiare o tentare di farlo in questi ultimi anni (più facile cambiare quando le cose ci paiono vantaggiose che non…). Una ragione di più comunque per invogliare ad unirsi in quel campo largo, ma non larghissimo, che era l idea di partenza di Letta (ma senza i 5 Stelle, accusati di aver buttato giù Draghi). Forse la sconfitta sarebbe arrivata a prescindere. Ma lo schieramento di sinistra aveva armi da spendere contro quelle degli avversari.
Oltre che sui diritti civili importantissimi, perché ad esempio non contrapporre con forza la triade lavoro-sanità-scuola a quella un po’ vetusta e criticabile Dio-patria-famiglia che fra l’altro ci rievoca tempi storici non felici? Chiediamoci poi per davvero chi impersona oramai una certa idea di sinistra se persino Conte in questa campagna elettorale (con rispetto) ha di fatto scavalcato i Letta di turno impegnati più in una difesa di ciò che è stato invece di ciò che sarà.

Articoli correlati