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Polynt: richiesta formale di cassa integrazione per 81 dipendenti su 243. La preoccupazione del sindacato: “Numeri ben diversi da quelli annunciati la scorsa settimana”

Da una previsione di 15 a una richiesta formale di cassa integrazione ordinaria per massimo 81 dipendenti sui 243 in forza allo stabilimento Polynt di via Pruneto a San Giovanni. La comunicazione ufficiale dei vertici del gruppo chimico è arrivata ieri mattina ai sindacati di categoria, alle Rsu e a Confindustria e ha creato non poca preoccupazione tra i lavoratori dell’azienda sangiovannese e gli esponenti sindacali perché i numeri sono ben diversi da quelli prospettati la scorsa settimana nell’incontro con la dirigenza della multinazionale.
In quella sede l’amministratore delegato Rosario Valido aveva illustrato al Coordinamento sindacale la situazione aziendale dovuta all’attuale congiuntura con la perdita di competitività di alcuni prodotti realizzati nei due stabilimenti principali, Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, e San Giovanni, per l’aumento abnorme dei prezzi delle bollette del gas e dei materiali. Nel piano di riduzione dei costi rientrava anche l’apertura della procedura di cassa integrazione, ma per una quindicina di persone, 10 interni e 5 esterni, della realtà produttiva valdarnese e per i mesi di ottobre e novembre. L’ammortizzatore sociale, motivato con la mancanza di materie prime e componenti, invece scatterà già dal 26 di questo mese per proseguire fino al 24 dicembre per un massimo di 13 settimane con gli addetti interessati sospesi a zero ore settimanali o al lavoro a orario ridotto.
“Siamo rimasti a dir poco sorpresi – ha commentato Elisa Calori, funzionaria della Filctem Cgil di Arezzo – perché alcuni dati non coincidono con quanto era stato annunciato nei giorni scorsi e occorrono chiarimenti. Peraltro ci avevano assicurato che la cassa sarebbe stata preceduta da un meccanismo di azzeramento delle ferie accumulate e avrebbe avuto inizio a ottobre e invece si parte subito. Nei prossimi incontri con l’azienda, in programma tra il 21 e il 22 settembre, chiederemo spiegazioni e solleciteremo l’attuazione di tutte le misure necessarie a contenere la perdita di salario per le maestranze”.
L’ipotesi che circola è che Polynt abbia indicato un numero così elevato di lavoratori in maniera cautelativa e in previsione di un peggioramento dello scenario in assenza di interventi esterni per calmierare i prezzi di energia e materie prime ma, conclude Calori, “al momento sono solo ipotesi, appunto, che attendono di essere confermate dalla proprietà”.

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