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Polynt: cassa integrazione a rotazione nel mese di ottobre. Ieri l’incontro nello stabilimento di San Giovanni

Nuovo incontro per la Polynt di San Giovanni Valdarno. Si è svolto ieri nello stabilimento tra la direzione aziendale, le Rsu e i rappresentanti provinciali delle sigle sindacali di categoria per discutere della richiesta formale di attivazione della cassa integrazione guadagni ordinaria presentata la scorsa settimana dal gruppo chimico.
Durante la riunione i vertici della multinazionale hanno confermato la volontà di ricorrere al minimo all’ammortizzatore sociale, necessario in questa fase per le ricadute negative dei costi esorbitanti del gas e delle materie prime su alcuni prodotti specifici.
La cassa avrà le caratteristiche della rotazione e riguarderà un massimo di 81 persone che quindi non saranno coinvolte in contemporanea, ma tra le 10 e le 15 per volta a partire dal 3 ottobre. A fine del prossimo mese è previsto un nuovo incontro per valutare la situazione nell’auspicio che il lasso di tempo possa essere stato sufficiente a superare l’impasse legata esclusivamente alla congiuntura internazionale visto che la società è una realtà solida e competitiva, come è stato ribadito ieri dai dirigenti del gruppo.
Per minimizzare l’impatto sui dipendenti interessati dal provvedimento si farà ricorso anche al meccanismo di azzeramento delle ferie accumulate e non godute e ad altri istituti. L’azienda infine si è impegnata ad anticipare il quantum della cassa integrazione.
A margine della riunione è stata rimarcata la collaborazione fattiva che storicamente caratterizza la dialettica tra i vertici dell’industria e chi rappresenta i lavoratori, complessivamente 243 nel sito sangiovannese, uno dei due principali presenti nella penisola subito dopo quello di Scanzorosciate in provincia di Bergamo.
Il ricorso all’ammortizzatore sociale fa parte del piano di azioni studiate dall’azienda per ridurre i costi e che prevedono, tra le altre misure, il fermo della produzione di anidride trimellitica nella sede lombarda, dove lavorano circa 450 persone, e di quella di un plastificante realizzato in una delle linee della fabbrica di via del Pruneto, specializzata nel produrre anidride ftalica, plastificanti per usi generali e speciali e resine poliestere insature.

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