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L’amara constatazione di Brogi. “Il governismo malattia infantile del Pd. Non abbiamo bisogno di nomi, ma di idee”

Ne ha vissute di elezioni. Ha visto vincere e ha visto perdere durante la sua lunga militanza politica del Pci prima, nei Ds e adesso nel Pd. Parliamo dell’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Cavriglia Enzo Brogi, attuale presidente del Corecom della Toscana, che commentato amaramente l’esito del voto. “Mi verrebbe quasi da parafrasare Lenin, ma pensando anche a Gramsci: Il governismo malattia infantile del PD. Troppi anni a dividerci ministeri e sottosegretari, peraltro spesso senza averli conquistati, smarrendo dialogo e richiami di chi ogni giorno lotta per lavorare e sopravvivere – ha detto Brogi – Troppo tempo senza una linea chiara nei programmi. L’agenda Draghi (?) e allora alleanza con i centristi, o il campo largo a sinistra (?) ma allora perché rompere con i Cinque Stelle? Forse la grande alleanza costituzionale contro la destra (?). Chissà? Comunque tranquilli, nulla di tutto questo, abbiamo partorito un ibrido del politicismo. E così, grazie anche a questa vergogna di legge elettorale, l’insuccesso era garantito e con esso il vantaggio gratuito alla Meloni- Adesso non basta ripartire, rifondare – ha concluso – Troppe volte lo abbiamo detto. Troppe volte abbiamo pensato di poterlo fare semplicemente cambiando il nome del Segretario. Non abbiamo bisogno di nomi, ma di idee. Forse dobbiamo cambiare un partito, ma dobbiamo farlo noi, con umiltà e generosità. Senza averne paura. Eh si, governismo malattia infantile del Pd”.

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