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La morte di Mancini Proietti. Enorme cordoglio in Valdarno

Era conosciuto e apprezzato non solo per il suo lavoro, ma anche per la sua attività extra professionale Mauro Mancini Proietti, l’ex vice questore di Montevarchi che ha perso la vita martedì scorso in un tragico incidente stradale sulle strade valdarnesi. Lo dimostra il grande affetto che in queste ore ha avvolto la famiglia e i tantissimi messaggi di condoglianze scritti anche sui social. La tragedia a Levanella. Mancini Proietti era a bordo della sua moto e stava percorrendo via Aretina verso Levane quando, in prossimità del quartiere di Levanella, ha perso il controllo del mezzo. Sbalzato di sella è finito nella corsia opposta di marcia proprio mentre sopraggiungeva un camioncino telonato. Tutto è avvenuto in pochi attimi: il conducente del furgone ha tentato disperatamente di schivare il motociclista, ma non ha potuto evitare di travolgerlo con le due ruote posteriori sinistre del veicolo.
A nulla, nonostante l’arrivo in tempi rapidi, sono valsi i soccorsi dei sanitari del 118. Troppo gravi le lesioni riportate da Mancini Proietti che purtroppo è spirato. A ricostruire la dinamica del dramma i Carabinieri, accorsi sul posto con gli agenti del Corpo Associato della Municipale montevarchina e i Vigili del Fuoco del distaccamento cittadino. La Procura della Repubblica di Arezzo ha aperto un fascicolo conoscitivo per consentire ulteriori accertamenti di tipo tecnico sulla vicenda e nella serata di martedì all’obitorio dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia il medico legale, insieme agli inquirenti, ha provveduto alla ricognizione cadaverica. 60 anni, nativo di Tivoli e residente a San Rocco a Pilli, nel senese, sposato e padre di una figlia, il dottor Mancini Proietti era stato dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Montevarchi dal 2015 al 2019, una delle tappe di una brillante carriera nella Polizia. In tanti, esponenti delle istituzioni e semplici cittadini, lo hanno voluto ricordare come una figura spinta da un costante senso del dovere e da una spiccata capacità di relazione. Doti che emergevano anche nel tempo libero, costellato in vari ambiti da molteplici interessi che si ritrovano nei messaggi di partecipazione al lutto dei familiari.
Tra i primi a porgere le condoglianze la presidente della Provincia di Arezzo Chiassai Martini che aveva voluto Mancini Proietti al suo fianco come consulente fiduciario dell’ente, e il sindaco di Siena Luigi De Mossi che ha manifestato a nome della comunità la propria vicinanza alla moglie, peraltro dipendente comunale, dell’ex capo di gabinetto della Questura della città del Palio. E il cordoglio arriva anche da Francesco Frati, il rettore dell’Università senese di cui la vittima era componente del Cda e docente a contratto, attualmente di Diritto Agrario e dell’Agribusiness. E poi il calcio con l’esperienza di arbitro nelle serie minori e le sezioni Aia di Siena e del Valdarno si sono strette al dolore della famiglia nel ricordo di un amico che aveva anche ricoperto il ruolo di collaboratore della Procura Federale Figc.
Pallone e subacquea con le immersioni nel Dna ed era socio praticante della Delfosub, l’associazione montevarchina che gli ha rivolto un commosso saluto. Infine, ma non ultimo nella scala delle passioni, il giornalismo e l’Ordine della Toscana si è unito ai messaggi di cordoglio che continuano ad essere diffusi anche sui social. Era iscritto dal 1996 e da tempo collaborava con la Fondazione dell’Odg regionale per realizzare corsi di formazione professionale per giornalisti su temi quali violenza di genere e femminicidio e dei diritti umani.

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