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Le terre della Tav torneranno a Santa Barbara all’inizio del 2023

Come confermato dalle ultime comunicazioni arrivate ai comuni interessati, Cavriglia e San Giovanni, il transito dei treni della Tav diretti a Santa Barbara riprenderà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023. Lo ha confermato anche in queste ore il primo cittadino cavrigliese Leonardo Degl’Innocenti o Sanni. Le terre torneranno in Valdarno con una frequenza però maggiore. Oltre ai materiali di scavo tradizionale, infatti, giungeranno anche quelli su fresa e il numero dei treni che raggiungerà l’area ex mineraria sarà decisamente maggiore rispetto ad ora. I convogli hanno smesso di transitare in Valdarno nel maggio di quest’anno. Una interruzione che dovrebbe incidere solo marginalmente sulle tempistiche, dato che parliamo di lavori che andranno avanti diversi anni, ma che, invece, potrebbe avere ripercussioni sulla viabilità comunale, perché un maggior numeri di treni in arrivo comporterà attese maggiori da parte degli automobilisti fermi davanti ai passaggi a livello. Fino ad ora l’operazione Tav è andata avanti senza grossi intoppi e con controlli accurati. Ogni container aveva un numero di matricola e venivano indicati chiaramente sia la quantità di materiale che trasportava che il luogo di scavo. Insomma, c’è stata una tracciabilità completa. C’era poi il sistema delle fasce orarie, che sarà sicuramente richiesta di nuovo a gennaio.
I sindaci hanno infatti ottenuto che il transito fosse evitato nelle ore di punta. Circolazione off limits quindi al mattino tra le 7 e le 9 e tra le 12 e le 14 e anche tra le 17 e le 19. I passaggi a livello interessati sono quelli posti in corrispondenza di viabilità pubbliche molto importanti e trafficate: via Gadda e via Ponte alle Forche, nell’omonimo quartiere sangiovannese e lungo la nuova Sp 14 delle Miniere, in prossimità delle frazioni di Porcellino e Cetinale. I treni arrivavano alla stazione di San Giovanni e poi venivano agganciati ad un locomotore e trasportati, sempre su strada ferrata, nell’area ex mineraria. Al suo interno le terre di scavo provenienti dai lavori della stazione Foster di Firenze Belfiore. Una nuova stazione pensata per alleggerire la pressione su Santa Maria Novella e intensificare i collegamenti veloci. Diventerà il principale nodo di interscambio cittadino e regionale, ospitando i treni veloci che corrono tra Milano e Roma (più di 80 al giorno), e divenendo primo esempio in Italia di hub integrato per treni, bus (extraurbani e turistici), tram e auto. Il Valdarno è legato a questo nuovo progetto non solo per la mobilità, ma anche perché ospita, a Santa Barbara, il materiale di scavo, che servirà anche per realizzare una collina schermo. Intanto in queste settimane non sono mancate polemiche per lo slittamento dell’avvio dei lavori per il sottoattraversamento ferroviario di Firenze. Le Ferrovie hanno spiegato che all’origine ci sono state cause di forza maggiore ben note, che non hanno riguardato solo il capoluogo toscano, quali l’imprevedibile e consistente aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Questo ha imposto una completa revisione delle tariffe dei bandi di gara per gli appalti in opere pubbliche, anche quelle incluse nel PNRR, e una loro riprogrammazione dopo l’intervento del Governo con il DL Aiuti.

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