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Montevarchi. Strade chiuse in zona stadio durante le partite. Monta la protesta di alcuni cittadini e qualcuno propone una raccolta firme

La protesta, come spesso accade, è iniziata sui social e in queste settimane si è alimentata, anche perchè i disagi non sono più quindicinali, ma settimanali. Ieri, l’ennesimo sfogo di alcuni residenti in zona stadio a Montevarchi. Era infatti in programma la gara di Coppa Italia tra i rossoblù e il Monterosi. Quando c’è la partita, per motivi di ordine pubblico, c’è la chiusura di alcune strade che delimitano l’impianto cittadino, prime tra tutti via Gramsci. Il che costringe chi abita in quell’area a girare in auto oltre il consentito per fare rientro a casa o per uscirne. “E’ possibile che quando c’è la partita allo stadio si chiudano le strade limitrofe? Per tornare a casa tutte le volte devo girare in macchina mezz’ora. Mi pagate voi la benzina? – Si è sfogata su Facebook una cittadina – Io abito in via Sante Tani ed esigo di andare a casa mia come e quando voglio. Date a chi abita nelle zone chiuse al traffico il pass per entrare”. Uno sfogo che ha scatenato molti commenti di cittadini contrariati.
“Chi abita in via Gramsci è costretto  a spostare le auto anche due volte a settimana, perché oltre a chiudere la strada viene messo il divieto di sosta con rischio della rimozione del mezzo! – Ha aggiunto un altro cittadino – Per i residenti sta diventando una situazione abbastanza scomoda, anche perchè ogni domenica c’è una partita”. Oltre al Montevarchi, usufruisce infatti dello stadio il San Donato Tavarnelle. “Stavamo pensando anche ad una raccolta firme per sensibilizzare l’amministrazione, perché nelle vie limitrofe allo stadio vivono molte famiglie con bambini o anziani”. “Credo che questa situazione crei disagio in chiunque abiti nei pressi dello stadio, sarebbe impossibile il contrario…tra rischio multe, chiusura delle strade e impossibilità di scaricare persino la spesa”, ha aggiunto un altro utente dei social. E’ bene precisare che le disposizioni non sono del Comune di Montevarchi, ma della Questura di Arezzo e sono legate a motivi di sicurezza. Non è comunque da scartare che Palazzo Varchi decida di intervenire direttamente con le autorità competenti.

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