Cerca
Close this search box.

Progetto Multiutility. Forti perplessità della lista civica Castelfranco Piandiscò. “Noi e i cittadini all’oscuro di tutto”

“Non sarà un progetto per abbassare le tariffe, anzi”. La lista civica Castelfranco Piandiscò è intervenuta in merito alla “Multiutility” regionale per la gestione di tutti i servizi pubblici: non solo acqua e rifiuti, ma anche gas ed energia elettrica. L’adesione del Comune dell’altopiano non è vista di buon occhio dalla minoranza. “Per questa Multitutility – hanno detto – è prevista la quotazione in Borsa ed entro il 17 ottobre 2022 i Comuni aderenti devono deliberare l’ingresso mediante una votazione in consiglio comunale. Mentre alcuni comuni si sono già attivati, anche mediante consultazione pubblica sui siti istituzionali, la nostra amministrazione tace, non facendo pervenire nemmeno i documenti ai singoli consiglieri comunali. Non è la prima volta che documenti indirizzati al consiglio comunale e ai singoli consiglieri, rimangono magicamente nel cassetto del sindaco Enzo Cacioli – hanno spiegato i consiglieri Morbidelli, Gagliardi e Brunetti – Noi avevamo già espresso il nostro dissenso a questa operazione, perché i sindaci dei Comuni più piccoli saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici efficienti ed a costi ragionevoli e poiché il Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società. Infatti, saranno i manager del consiglio di amministrazione a gestire servizi socialmente fondamentali e beni collettivi non riproducibili e limitati, come l’acqua, le materie prime secondarie, l’energia”.
Secondo le liste civiche i più danneggiati saranno i comuni medi e piccoli, che all’interno di questa holding finanziaria non avranno alcun potere, non potendo neppure accedere agli atti del consiglio di amministrazione. “I sindaci di questi Comuni non potranno avere un ruolo attivo e significativo nella governance aziendale e nelle decisioni strategiche della Multiutility – hanno aggiunto – Ma la cosa più grave per il processo del consenso è proprio la mancanza di comunicazione e condivisione delle informazioni, sia nei confronti dei consiglieri che di tutta la cittadinanza. E’ bene ricordare che l’amministrazione non si è presentata nemmeno ad incontri pubblici. Un modo di agire molto privatistico e fuori da ogni logica di carattere democratico e partecipativo. Restiamo dunque in trepida attesa di comunicazioni da parte di Cacioli, sperando che qualche lampadina nel breve tempo si accenda. Manifestiamo ancora una volta il nostro parere contrario a questa ulteriore cessione di sovranità sull’acqua e sui servizi”.

Articoli correlati