Cerca
Close this search box.

Valle dell’inferno e Bandella, gestione della riserva affidata ai Comuni per 5 anni. Per l’avvio delle attività la Regione ha destinato 45.000 a Terranuova Bracciolini, Montevarchi e Laterina Pergine Valdarno

La gestione operativa e la cura della ‘Valle dell’Inferno e della Bandella’, riserva naturale regionale palustre ricchissima dal punto di vista della biodiversità, sarà affidata per 5 anni ai Comuni di Terranuova Bracciolini, Montevarchi e Laterina-Pergine Valdarno.
Lo schema dell’accordo che sancisce l’avvalimento, e che presto sarà sottoscritto dai Comuni interessati, è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessora all’ambiente Monia Monni.
L’oasi naturale protegge ambienti originati dalla realizzazione, negli anni ‘50, della diga di Levane che ha dato vita a zone lacustri e paludose. Le aree umide, la particolare morfologia creata dal fiume, che ha inciso profondamente il fondovalle e generato i “borri” in corrispondenza degli affluenti, costituiscono ambienti molto diversificati, ideali per la diffusione e la riproduzione di numerose specie vegetali e animali.
Per sostenere l’avvio delle attività di tutela e valorizzazione dell’area la Regione destinerà ai tre enti 45.000 euro in due anni, in particolare 20.000 euro per il 2022 (10.000 euro a Terranuova e 5.000 ciascuno a Montevarchi e Laterina Pergine Valdarno) e 25.000 euro per il 2023 (10.000 a favore di Terranuova; 5.000 a Montevarchi; 10.000 a Laterina Pergine Valdarno). Altre risorse potranno essere assegnate negli anni in relazione alle disponibilità di bilancio.
L’accordo prevede che i Comuni portino avanti le attività del Centro visita e in particolare:
– Terranuova Bracciolini si occuperà del mantenimento e della gestione della struttura in località Monticello che ospita il Centro visita; della manutenzione dei tratti di competenza del Sentiero Gerda (lungo circa 25 km, collega Ponte a Buriano con l’Acqua Borra).
– Montevarchi e Laterina – Pergine Valdarno si impegnano, ciascuno per i tratti di competenza, alla manutenzione del Sentiero D che consente l’accesso alla Riserva.
I Comuni garantiranno l’accoglienza dei fruitori delle riserve naturali, forniranno informazioni su questa e sulle altre riserve naturali regionali toscane (con particolare riferimento alle “Aree Umide interne”), collaboreranno per manutenere la sentieristica, la segnaletica, le aree attrezzate e i parcheggi, programmeranno insieme attività didattiche e laboratori di educazione scientifica ed educazione ambientale, implementeranno la sicurezza tramite la polizia municipale, pubblicizzeranno i servizi e collaboreranno per attivare forme di gestione congiunta tra le due riserve collocate lungo il corso del fiume Arno: ‘Valle dell’Inferno e Bandella’ e ‘Ponte a Buriano e Penna’. Interventi migliorativi sulle strutture, la sentieristica e le attrezzature della Riserva dovranno essere concordate anche con la Regione di volta in volta, per verificare la disponibilità di bilancio.
“La Regione Toscana – spiega l’assessora Monni – è gestore delle Riserve naturali regionali dal 2016, ma sappiamo bene che nessun livello amministrativo può conoscere le esigenze e le peculiarità del territorio, ed in particolare di un territorio così ricco ma delicato, meglio dei Comuni. Abbiamo ritenuto che una Convenzione che parte dalle specifiche caratteristiche dell’area, definisce obiettivi condivisi, disciplina gli strumenti della gestione e favorisce le sinergie tra gli enti interessati sia lo strumento migliore per ottimizzare le risorse e al tempo stesso garantire ai cittadini un servizio presente e ben integrato con i servizi offerti anche al di fuori della riserva”.
La Regione manterrà comunque tutte le competenze amministrative e regolamentari, assicurerà il raccordo con le altre riserve naturali regionali, supporterà i Comuni nelle attività e concorrerà economicamente alle spese.

Articoli correlati