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Canova, la mano di Dio. 200 anni fa la scomparsa del grande artista italiano

200 anni fa moriva un grande artista italiano. L’arte sublime di Antonio Canova da Possagno, sotto le pendici del Monte Grappa, è un pensiero sfuggente ed una bellezza celestiale senza tempo.
Acclamatissimo in vita dai potenti che se lo contesero e poi riscoperto nel novecento come artista geniale e…punto di riferimento per la storia della scultura e dell’arte. Che ci tramanda opere mirabili come Amore e Psiche, le Tre Grazie, il Tersicore Danzante, e ancora la danzatrice con il dito sotto il mento, gli omaggi ai napoleonidi con la madre dell’Imperatore Letizia e, soprattutto, la sorella del Bonaparte, Paolina Borghese immortalata nella sua straordinaria nudità. L’opera che si può ammirare alla galleria Borghese a Roma finì per oltre 50 anni in un magazzino a seguito della malcelata rabbia di Napoleone nei confronti e del Canova e della sorella.
Con le debite distanze quel nudo così scandaloso fu per l’epoca e per la fama della modella un po’ come aver partecipato oggi ad un film porno. Detto questo, resta dopo 200 anni la grandezza assoluta di un artista che trova pochi uguali nel suo genere, forse il solo Michelangelo Buonarroti. Ma se quest’ultimo dà vigore e forza alle sue figure, il neoclassico Canova scolpisce nel marmo con grazie e leggerezza dove voluttà e dolcezza si mescolano fra di loro.
Le opere canoviane sono sparse ovunque, lavorò molto aiutato anche da una lunga vita. Chi volesse osservarle tutte insieme può approfittare della gipsoteca di Possagno in Veneto, il paese natale del grande artista che qui riposa nel pantheon da lui voluto ai piedi della montagna.

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