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L’oratorio cerca volontari per il doposcuola:” Aiutare gli studenti è una grande soddisfazione ma abbiamo bisogno di aiuto”

Si fa sempre più urgente la richiesta di volontari per il servizio di doposcuola all’oratorio di San Giovanni Valdarno. Ormai da cinque anni, il Don Bosco mette a servizio le sue stanze per accogliere ragazzi delle elementari e delle medie e offrire loro un supporto per i compiti. Grande è l’impegno dei responsabili dell’oratorio, Don Stefano Isolan e Claudia Bandini, e dei volontari che prestano il loro tempo ai giovani studenti in difficoltà.

Attualmente i ragazzi iscritti al doposcuola sono una trentina e in media ci sono tra i due e i tre volontari nel pomeriggio. L’oratorio, che fornisce un servizio di grande aiuto per tutta la città, è alla ricerca di volontari che, a prescindere dalle loro conoscenze scolastiche, si mettano in gioco per accompagnare i ragazzi nelle lezioni pomeridiane.

“Cerchiamo persone che ci diano una mano – dice Claudia – a prescindere dalla loro preparazione e memoria scolastica. A volte basta far percepire ai ragazzi che qualcuno è lì per loro e pronto ad aiutarli. Non si tratta di un impegno gravoso: ognuno puo’ rendersi disponibile quando vuole, anche solo un paio d’ore a settimana. Il doposcuola è attivo dal lunedì al venerdì su due turni, dalle 14.30 alle 16.30 e dalle 16.30 alle 18.30.”

I volontari forniscono un servizio fondamentale per i giovani studenti, con lo scopo di assisterli nei compiti ma anche cercare di colmare lacune scolastiche aumentate a causa della pandemia. Il doposcuola accoglie ragazzi in difficoltà con le materie, coloro che hanno bisogno di un luogo in cui studiare ma anche chi vuole fare i compiti in compagnia. Questo tipo di volontariato rappresenta una grande ricchezza per il territorio, offrendo un servizio totalmente gratuito.

“La scelta di fare questo tipo di volontariato dipende anche dalla mia professione – racconta Giulia Fabbrini, volontaria del doposcuola – sono insegnante di inglese e per due anni sono stata insegnante di sostegno, conosco bene le situazioni in cui i ragazzi sono in difficoltà. Mi piace poter non solo insegnare ma aiutare studenti di tutte le età. Ciò che mi lascia questa esperienza è un valore aggiunto rispetto al farlo di lavoro. Si tratta di stare con giovani, soprattutto stranieri, che desiderano tanto imparare.”

L’oratorio è un luogo che accoglie a prescindere dalla religione e dalla cultura, che tende la mano a chiunque la chieda. Aiutare i ragazzi a colmare lacune scolastiche significa svolgere anche un’importante opera di integrazione. Cercare di eliminare le differenze e far raggiungere agli studenti lo stesso livello: un obiettivo ambizioso a cui i volontari tendono costantemente.

“È piacevole aiutare questi ragazzi – continua Giulia – la maggior parte di loro sono figli di stranieri, hanno difficoltà con la lingua ed hanno tanta voglia di sentirsi al pari dei loro coetanei, anche scolasticamente. I genitori di questi ragazzi tengono molto all’integrazione dei figli e l’insegnamento dell’italiano corretto è un passaggio fondamentale.“

Nonostante il doposcuola sia una risorsa importante per tutta la comunità è in carenza di volontari che mettano a disposizione il proprio tempo. Sempre più studenti stanno facendo domanda per parteciparvi ma, a causa dell’assenza di aiuti, l’oratorio non è in grado di rispondere a queste richieste. I responsabili si appellano, quindi, alla buona volontà e la generosità di chiunque possa dare una mano, soprattutto i più giovani.

“Ci dispiace non poter aiutare tutti i ragazzi che ce lo chiedono – aggiunge Claudia – Noi responsabili e gli altri volontari ci stiamo impegnando tanto per garantire un servizio valido, ma senza un aiuto non è facile. Ringrazio le persone che già si spendono per l’oratorio e la comunità. Chiunque voglia puo’ rendersi utile: è un servizio libero, anche qualche ora di aiuto è preziosa.”

“Vorrei che soprattutto i giovani si avvicinassero a questo tipo di servizio – conclude Giulia – Parlando con i miei studenti capita che mi dicano che hanno tanto tempo libero, che non fanno niente. Sarebbe bello se colmassero questo vuoto con un’esperienza così, li arricchirebbe molto facendoli sentire davvero utili. Mi dispiace vedere principalmente volontari adulti. Servirebbe un cambio generazionale con ragazzi più giovani, forse non riescono a percepire la ricchezza interiore che tornerebbe loro indietro.”

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