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San Giovanni. Mozione del centro sinistra per combattere il caro energia votato all’unanimità in consiglio comunale

Il Gruppo Centro Sinistra per San Giovanni ha presentato all’ultimo consiglio comunale dell’8 novembre una mozione, approvata all’unanimità, per chiedere interventi contro il caro energia e misure concrete per mitigare l’impatto economico dell’aumento dei costi di approvvigionamento energetico su famiglie, Comuni e imprese. Dopo aver ricordato che senza un supporto del legislatore moltissimi enti locali avranno problemi a chiudere i bilanci, il capogruppo Alberto Marziali ha proposto una serie di provvedimenti, in particolare a livello nazionale. Sul locale è stata invece ribadita l’importanza del nuovo sistema di illuminazione pubblica. “L’appalto, come succede spesso nella pubblica amministrazione, si era arenato nei vari labirinti legali, fatti da processi, perdite del ricorrente, ancora ricorsi in appello, Tar, Consiglio di Stato. Alla fine, il Sindaco, dopo l’ultimo ricorso, ha preferito farsi carico dei rischi e ha deciso di far partire i lavori comunque – ha detto Marziali – Questo progetto sarebbe un grande aiuto, un grande risparmio e segnerebbe anche l’inizio di possibilità nuove. Le lampade intelligenti potrebbero consentire in futuro anche ipotesi e progetti di Smart lighting come le smart city moderne, ma non illudiamoci. Non sarebbe neanche questa la soluzione a questo delirio speculativo rafforzato dalla guerra”.
Il centro sinistra ha sottolineato che gli istituti di ricerca e statistica hanno evidenziato che nel 2022 i rincari di luce e gas costeranno alle famiglie italiane fino a 1.500 euro in più rispetto al 2021, con un aumento di oltre 440 euro per la luce e di oltre 550 euro per il gas. “I sindaci stanno cercando in ogni modo di risparmiare energia, partendo dalla parziale riduzione dei tempi e dall’ottimizzazione della gestione dell’illuminazione pubblica, che costituisce una delle fonti di maggior consumo energetico per i comuni”, ha aggiunto Marziali, che ha poi elencato le proposte da sottoporre al Governo Meloni: l’attivazione di strumenti efficaci di contenimento del caro bollette, stimolare subito un intervento normativo e soprattutto economico, destinato ai comuni, che individui metodi strutturali di finanziamento dei bilanci comunali, per non far trovare gli enti locali ancora più in difficoltà con il nuovo anno, attivare finanziamenti, anche a fondo perduto, per la digitalizzazione e l’ottimizzazione della rete di illuminazione pubblica, che favoriscano risparmio energetico, miglioramento della qualità del servizio e creazione di nuovi servizi.
“Ormai abbiamo capito che non ci sono soldi, stiamo andando avanti con gli spiccioli che ha lasciato Mario Draghi. Se la crisi energetica si prolungasse potrebbe diventare la gola che assorbe tutte le risorse – ha aggiunto il capogruppo di maggioranza – Il contesto non è quello del 2020, Giorgia Meloni non potrà spendere 100 miliardi al mese in ristori perché il costi del debito stanno salendo, l’inflazione aumenta, come stanno sentendo bene i lavoratori dipendenti e i pensionati, e la Bce alzerà ancora i tassi di interesse. I costi dell’energia stanno mettendo in crisi i bilanci dei comuni, non solo i bilanci delle aziende”.
Marziali ha ricordato che nel 2020 la media del Prezzo Unico Nazionale dell’energia (PUN) era di sotto i 40€/Mwh e fino a giugno del 2021 si aggirava intorno ai 67-68€/Mwh per finire l’anno, con una media di 125€/Mwh La media del PUN nel 2022 sarà sopra a 310 €/Mwh e nel 2023 con molta probabilità sarà ancora più alta.
“Aggiungiamoci i prezzi del gas, che seguono lo stesso andamento e con questi numeri c’è ancora qualcuno che pensa a soluzioni facili per governare questa situazione? Abbiamo letto critiche e suggerimenti dall’opposizione che francamente fanno tenerezza per la superficialità e faciloneria”, ha concluso Alberto Marziali.

Alberto Marziali
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