Cerca
Close this search box.

Figline Incisa. L’associazione ideaComune scrive una lettera alla sindaca Mugnai sul Serristori

Una lettera alla sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai dall’assocazione ideaComune. L’argomento della missiva è quello di stretta attualità dell’ospedale Serristori. Nella lettera l’associazione esprime “il disappunto per gli esiti dell’incontro avvenuto il 10 Novembre tra gli Amministratori del Comune di Figline Incisa e l’Assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini.Un esito inequivocabile: il Serristori non avrà più un Pronto Soccorso! Questa è l’unica certezza che rimane alla cittadinanza a 24 mesi esatti dalla chiusura del servizio di emergenza-urgenza, insieme agli altri reparti, per dedicare il presidio all’emergenza pandemica. A differenza di quanto affermato dal dott. Paolo Morello nell’aprile scorso, ci fa piacere apprendere che il ‘poliambulatorio’ di emergenza/urgenza sarà gestito da personale dell’OSMA di Ponte a Niccheri e non dal 118 (differenza non da poco), tuttavia resta il problema che sarà dedicato ai codici minori e sarà solo per utenti che si presenteranno in modo autonomo.Rimaniamo, quindi, in attesa- prosegue ideaComune nella lettera- di un Suo necessario, urgente ed improcrastinabile intervento che spieghi in maniera chiara quali siano le differenze tra la proposta di Aprile e quella di ieri, in modo che la cittadinanza possa comprendere appieno il perché di questo Suo (e dell’Amministrazione tutta) radicale cambiamento di posizione. Riteniamo inoltre che da molto tempo, ma in particolare negli ultimi mesi, la comunicazione sia stata volutamente opaca e lacunosa. L’amministrazione comunale e regionale, nonché l’Asl Toscana Centro, si sono avvalsi di una nuova terminologia per definire le strutture sanitarie previste per la nostra città, senza mai chiarirne il significato. Si è parlato di ‘casa della salute’, ‘casa di comunità’, ‘poliambulatorio di emergenza-urgenza’ senza mai chiarire ai cittadini, che non sono ‘addetti ai lavori’, quali servizi saranno effettivamente erogati in questi luoghi. L’utilizzo di questi termini, senza declinarli in una lista concreta di azioni e funzioni, concorre solamente a creare incertezza e dà ragionevolmente adito a pensare che l’intento sia solo quello di gettare fumo negli occhi.”

Articoli correlati