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Serristori, IL PCI nettamente contrario alla chiusura del Pronto Soccorso e alle politiche di smantellamento del presidio

Il PCI del Valdarno Fiorentino esprime la più netta contrarietà alla chiusura definitiva del Pronto Soccorso del Serristori e alla cancellazione del presidio quale ospedale per acuti. “Dopo due lunghi anni di chiusura del PS H24, di forte precarizzazione del presidio, di tagli ai posti letto, di blocco degli organici, di inaccettabili esternalizzazioni a favore del cosiddetto privato sociale, di lunghe liste di attesa- scrive il PCI- con molta disinvoltura l’Assessore Regionale alla Sanità d’intesa con gli amministratori locali prima fra tutti la sindaca Mugnai, ha confermato tutte le politiche di depotenziamento dell’Ospedale arrivando persino a sconfessare ciò che avevano negli anni fatto credere alla popolazione del Valdarno Fiorentino. Nessun rilancio e riqualificazione del presidio ospedaliero e dell’intera rete dei servizi distrettuali/territoriali/domiciliari, nessun ripristino del Pronto Soccorso H24, confermata la chiusura di una sezione di Medicina, aumento dei costi degli interventi chirurgici in Day Hospital con pagamento dei ticket sanitari a carico dei cittadini, confermata la riconversione dell’Ortopedia come semplice attività ambulatoriale e quindi la cancellazione dell’Ospedale Serristori come Ospedale per acuti. Inaccettabile-continua la nota-è la cancellazione del Pronto Soccorso e la conseguente decisione che sulle sue ‘ceneri’ sarà aperto un poliambulatorio sperimentale, attivo cioè 7 giorni su 7 nelle 12H diurne per i codici minori e per gli utenti che lo potranno raggiungere autonomamente e dove saranno operativi i professionisti dell’ospedale Santa Maria Annunziata, con dei servizi radiologici e di laboratorio slegati da questo pastrocchio gestionale e perennemente in crisi. Una serie di scelte gravi e scellerata che non danno alcuna risposta ai bisogni della popolazione e non rendono sicura la presa in carico dei cittadini da anni sballottati da una provincia all’altra. Quella Di Bezzini del PD e della Direzione Generale della USL toscana Centro sono azioni di politica gestionale e amministrativa che evidenziano la mancata attenzione verso un intero, vasto e complesso territorio con più di 50.000 abitanti qual’é il Valdarno Fiorentino. Del resto sono anni che la politica del PD continua a dissipare un intero patrimonio pubblico rispondendo esclusivamente agli appetiti dei privati e della grande speculazione in atto, rendendo nei fatti volutamente debole la capacità di risposta di un servizio sanitario pubblico, universale e solidaristico.Il PCI del Valdarno Fiorentino si oppone fermamente a queste scelte- termina il comunicato- come a qualsiasi altra politica sanitaria volta a delocalizzare e depotenziare i servizi  ed esprime la più netta contrarietà alla soppressione definitiva del PS 24 e alle politiche di smantellamento ancora in atto.”

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