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Stamani al San Donato i compagni di squadra hanno salutato per l’ultima volta Oussama. I funerali si terranno in Marocco

Stamani l’ultimo saluto di amici e compagni di squadra poi, a metà settimana, il volo in Marocco per i funerali. Oussama Mouhssine, il ragazzo magrebino di 16 anni morto giovedì scorso all’ospedale di Arezzo dopo che si era sentito male in allenamento, sul campo dell’Arno Castiglioni Laterina, ha ricevuto questa domenica l’omaggio di chi gli ha voluto bene e di chi ha condiviso con lui le avventure su un campo di calcio. Al San Donato i ragazzi della squadra dove militava lo hanno salutato indossando le divise sociali.
Il Pm Marco Dioni, come noto, ha deciso di non procedere con l’autopsia. La salma, composta all’obitorio aretino, è stata quindi restituita alla famiglia che ha deciso di celebrare i funerali secondo il rito islamico in Marocco.
A metà della settimana i Mouhssine partiranno con il feretro del figlio per la provincia di El Kelâat, la zona da cui provengono e dove si trovano ancora i nonni e altri congiunti. L’estremo saluto allo sfortunato centrocampista dell’Arno Castiglioni Laterina si potrebbe tenere quindi a una settimana di distanza dal malore accusato in campo durante l’allenamento degli Juniores. Giovedì aveva avvertito un capogiro, era svenuto per qualche attimo, riprendendosi grazie all’intervento del suo allenatore Giovanni Guerrini. Le condizioni però si erano aggravate al pronto soccorso, raggiunto con l’ambulanza del 118 per una serie di accertamenti, fino al tragico e imprevedibile epilogo.
La fine prematura di un adolescente che sognava di sfondare nello sport e studiava con profitto all’Isis “Valdarno” di San Giovanni ha scosso profondamente l’intero comprensorio, come ha sottolineato il padre Abdelghafour, tra l’altro presidente del Centro Culturale Islamico di Montevarchi. In molti hanno voluto dire addio a Oussama prima dell’ultimo viaggio.
“Abbiamo sentito una grande partecipazione al dolore dei familiari che è andata oltre a qualunque appartenenza – spiega Mohamed El Harchaoui, coordinatore dei giovani della Federazione Islamica Toscana e portavoce del Centro culturale Islamico Amici del Valdarno di Figline – e per questo il babbo mi ha incaricato di organizzare quanto è necessario per il ritorno di un bambino splendido nella sua terra e di allestire una cerimonia di commiato”. Cerimonia che si è tenuta oggi alle 13 all’ospedale di Arezzo.
“Un momento di condivisione richiesto dalla nostra comunità e dai suoi compagni di studio e sport che numerosi si sono recati a portare il loro conforto a chi è stato provato così duramente. Conoscevo Oussama fin da piccolo – conclude – e se era così benvoluto e amato il merito è di chi lo ha cresciuto trasmettendogli valori preziosi. Il padre è sempre presente in ogni nostra attività di volontariato e possiede un’umanità immensa”.
Parole confermate a Levanella dove il sedicenne risiedeva e in tanti lo ricordano mentre di buon mattino attendeva il pullman che l’avrebbe portato a scuola, seduto sull’inseparabile borsone del calcio utilizzato come zaino, mettendo insieme libri, quaderni e la tenuta da gioco. Il suo mondo, perché Oussama aveva il talento, l’umiltà e l’allegria per far bene tra i banchi e con il pallone. Il comitato regionale della Lega Dilettanti ha voluto dare subito un segnale di adesione al cordoglio disponendo un minuto di raccoglimento prima delle gare di sua competenza nel week end.

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