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San Giovanni. Perplessità dei 5 Stelle sul progetto di riqualificazione di viale Gramsci. “Solo fumo negli occhi”

E’ un quadro con luci e ombre il progetto di riqualificazione di viale Gramsci a San Giovanni. Questa, almeno, la posizione ufficiale del movimento 5 Stelle di San Giovanni, che ha parlato dell’opera pubblica presentata nei giorni scorsi alla scuola Masaccio. Dopo aver ricordato che i dettagli dell’intervento sono stati tenuti “nascosti” al consiglio comunale e alle commissioni, il capogruppo Tommaso Pierazzi ha sottolineato la scarsa affluenza all’incontro pubblico. “La sala era riempita per metà dai consiglieri comunali di maggioranza, dagli assessori ed ex consiglieri del Partito Democratico e l’altra metà da pochi cittadini e qualche commerciante”, ha spiegato il consigliere, che ha poi criticato anche le modalità di presentazione, parlando di disegni  poco dettagliati, molto scarni, scarsamente comprensibili. “Il racconto è proseguito per più di un’ora, ma evitando di proiettare immagini e slides che facessero capire con esattezza e senza fraintendimenti cosa diventerà viale Gramsci a lavori terminati – ha aggiunto – L’unico dato emerso con certezza sono i 15 parcheggi in meno, così come l’innesto tra via Firenze e viale Gramsci che rimarrà problematico come lo è adesso e il transito degli autobus scolastici che rimarrà sul viale, benché con la predisposizione di un’isola “golfo di fermata” esterno alla carreggiata”.
Insomma, per Pierazzi si spenderanno un milione e centomila euro per dotare la via di alcuni “dossi artificiali” per rallentare la velocità e abbattere gran parte degli alberi esistenti, 33 su 74, quindi circa la metà delle piante ad alto fusto (“Il tutto senza aver chiarito o specificato con quali altri tipi di piante saranno sostituiti”).
Sarà poi realizzato un nuovo impianto di illuminazione, ma per i pentastellati doveva già essere funzionale da anni con il nuovo gestore dell’illuminazione pubblica. Riguardo ai dossi, il consigliere comunale ha ricordato che erano stati chiesti anche nella scorsa legislatura, sia per viale Gramsci che per via Napoli. “Senza tener conto del patrimonio arboreo, che potrebbe essere completamente salvaguardato e conservato con sistemi brevettati che operano sulle radici affioranti, ripristinando comunque i marciapiedi e i percorsi in sicurezza per pedoni o ciclisti”.  Ci viene da chiedere quali analisi e valutazioni sono state fatta sui tigli che verranno sostituiti, in tema assorbimento acqua, CO2, mitigazione del calore d’estate”. Pierazzi ha sottolineato che un albero di grandi dimensioni può produrre ossigeno sufficiente per almeno 4 persone. Infatti, gli alberi maturi rimuovono gli inquinanti atmosferici circa 70 volte più efficacemente di quelli giovani, mentre le barriere di vegetazione riducono il rumore in media di 4 dB(A) e la loro ampiezza è proporzionale all’ammontare della riduzione del rumore.
“A noi sembra che questi soldi stanziati servano per nascondere o gettare fumo negli occhi dopo anni e anni di incuria, di mancati controlli, di mancate cure agronomiche per mantenere in piena salute le piante, fruibili i percorsi intorno, per non parlare della potatura – ha detto ancora il capogruppo – Viale Gramsci di oggi è la fotografia delle amministrazioni distratte, che si sono succedute negli anni. Quello che abbiamo visto l’altra sera è la mancanza di una visione complessiva e organica della città. Visione che non si costruisce con interventi spot esageratamente dispendiosi e di maquillage estetico dal valore discutibile rincorrendo con progetti non sufficientemente studiati  soldi del PNRR o dal TAV, ma con progetti e idee che si intrecciano in una visione moderna e ecologica di città sostenibile nel suo insieme”.
Per il Movimento 5 Stelle, nonostante le ingenti cifre previste, viale Gramsci rimarrà una strada di scorrimento, pericolosa, che non permetterà ai residenti e commercianti di vedere il cambio “epocale” annunciato. Anzi, rischia di perdere quella unicità e carattere identitario reso storico dai suoi stessi alberi, che verranno abbattuti. “Noi non chiediamo alla giunta sangiovannese di confrontarsi con i progetti dell’architetto Giuseppe Poggi che nel 1864 avviò il famoso “Risanamento” di Firenze, ma almeno pensare ad una San Giovanni Valdarno più smart e più sostenibile, più rispettosa delle sue ricchezze, quello lo chiediamo – ha proseguito – Esaminati i gravi limiti di questo progetto, cogliamo quindi questa occasione per invitare l’amministrazione ad un ripensamento generale e funzionale della viabilità cittadina vista nel suo insieme. Forse è giunto il momento di ripensare ad un piano organico della viabilità e del traffico, che non si può risolvere con interventi, peraltro costosissimi, fatti a macchia di leopardo . Occorre una rilettura complessiva delle strade dando priorità non soltanto all’automobile e conseguente ansia della meta, ma ai cittadini. Ma la questione più inquietante che ci domandiamo – ha concluso – è come mai questo progetto è stato tenuto fuori dalle commissioni competenti, quando ogni singola forza politica poteva dare il proprio contributo costruttivo. L’amministrazione sembra spinta dalla fretta, ma la fretta non è mai una buona consigliera”.

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