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Serristori, Cobas sul piede di guerra. Netto rifiuto alla chiusura del Pronto Soccorso e appello alla popolazione per evitare smantellamento del presidio

“Giù le mani dal Serristori”: Cobas della Usl Toscana Centro rifiutano quanto deciso sull’ospedale di Figline con la chiusura del Pronto Soccorso.”Questo è il risultato- scrive il sindacato- di scelte politiche miopi e antisociali portate avanti con bieco cinismo da PD, IV, Azione nel silenzio assoluto delle finte opposizioni figlinesi e regionali FdI, Lega, Toscana Domani. Il 10 Novembre scorso presso il municipio di Figline l’assessore Bezzini a nome del governo regionale avrebbe annunciato la definitiva chiusura del Pronto Soccorso H24 decretando così la fine della vocazione stabilita dai Patti Territoriali del presidio Serristori quale ospedale per acuti.” Poi i Cobas attaccano la sindaca Giulia Mugnai sulla quale peserebbero “tantissime responsabilità, tra cui la prima nell’esser venuta meno ai compiti di rappresentanza assegnatele dalle leggi quale autorità sanitaria locale che agisce nell’interesse generale della popolazione, la seconda nell’aver permesso la dissipazione di un patrimonio, quale l’Ospedale Serristori, frutto di una donazione fatta alla popolazione. Non corrisponde a vero che in questi anni sia stato fatto il possibile da nessuna delle sue maggioranze politiche per pretendere il mantenimento degli impegni sottoscritti dai Sindaci del PD con Regione Toscana e USL Toscana Centro sulla vocazione del presidio ospedaliero Serristori e per elevare il livello di attenzione sulla vicenda che ha caratterizzato la forte precarizzazione dell’Ospedale attraverso il depotenziamento, le continue esternalizzazioni di attività e servizi, la riduzione delle dotazioni organiche sanitarie, l’indebolimento dell’area critica e territoriale legate all’emergenza urgenza e della Guardia medica.La chiusura del Pronto Soccorso H24 anticipata di due anni grazie al Covid- prosegue il comunicato del sindacato di base- e ora definitivamente sancita e giustificata dal rispetto di un decreto legge ante pandemia e mascherata da un progetto speciale di là a venire, con un poliambulatorio di emergenza urgenza attivo sette giorni su sette sulle 12H per i codici minori e gestito con i medici di pronto soccorso dell’Osma per i codici a bassa complessità, è un vero danno ad un territorio ad alta densità e complessità e un colpo mortale ad un servizio sanitario pubblico universale, solidale e omogeneo. Viene sottovalutata e omessa la condizione di disagio e forte criticità del DEA a Ponte a Niccheri che nonostante l’alta professionalità e abnegazione dei lavoratori, viene quotidianamente preso d’assalto per gli alti ed estenuanti flussi d’accesso. Ciò comporta, come più volte denunciato dai COBAS, continue e lunghe attese dei degenti, che nei picchi massimi di afflusso raggiungono le presenze in contemporanea di più di 70 pazienti in attesa di riallocazione nei reparti di competenza a causa della mancanza dei posti letto. Ignorate inspiegabilmente le criticità del Pronto Soccorso della Gruccia, anch’esso in sofferenza. Ma ai Sindaci del Valdarno Fiorentino non interessa l’esoso e costoso esodo da una provincia all’altra che i cittadini dovranno fare per essere assistiti nell’acuzie, nell’emergenza e nell’ordinaria presa in carico dei propri bisogni sanitari?” I Cobas, oltre a chiedere le dimissioni della sindaca Mugnai della giunta perchè “hanno tradito gli impegni politici presi e sottratto un ospedale alla popolazione” respingono “al mittente l’ennesimo progetto speciale che dovrebbe essere approvato dalla Regione Toscana” e lanciano un appello “alla popolazione, alle associazioni e ai movimenti che fino ad oggi hanno combattuto per la difesa dell’ospedale Serristori, del servizio sanitario pubblico, del diritto alla salute per la ripresa delle mobilitazioni affinché il presidio ospedaliero non venga smantellato.”

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