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Il Direttore degli Uffizi visita la mostra su Masaccio e Beato Angelico a San Giovanni. Sarà prorogata fino al 31 gennaio

Sarà prorogata fino al 31 gennaio la mostra “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”, una rassegna straordinaria che vuole rendere omaggio al figlio più illustre della città di San Giovanni, in dialogo con un altro protagonista del Rinascimento. Questo quanto emerso questa mattina nel corso della visita che ha effettuato il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt che, accompagnato in primis dal sindaco Vadi e dall’assessore Franchi, ha visitato l’esposizione, l’evento culturale più importante degli ultimi anni. La mostra, allestita in due sedi, al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, ha già avuto più di 2.000 visitatori e le prenotazioni fioccano. Per questo si è deciso di prorogare la rassegna di altri venti giorni, per dare modo ad un maggior numero di persone di ammirare una selezione di opere che permettono di approfondire le novità che Masaccio e Angelico hanno offerto alla storia dell’arte, ponendole in relazione con altri artisti a loro prossimi e valorizzandone il legame con la città e con il territorio. L’evento è legato al progetto degli Uffizi Diffusi, di cui San Giovanni fa parte.

Al Museo delle Terre Nuove è esposta una selezione di opere centrate sulla figura di Masaccio, legati all’iconografia della Madonna con Bambino. Sono due capolavori provenienti dalle Gallerie degli Uffizi: la cosiddetta Madonna Casini, una piccola tavola dipinta da Masaccio per l’ecclesiastico senese Antonio Casini che raffigura Maria con il piccolo in fasce al quale teneramente fa il solletico, e la Madonna dell’Umiltà di Masolino, che mostra Maria intenta ad allattare il piccolo Gesù, in base all’iconografia della Madonna del latte. A confronto troviamo l’opera del fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni, detto Lo Scheggia, oltre al rilievo in stucco policromo attribuito alla bottega di Lorenzo Ghiberti. A queste opere si accompagna un approfondimento sulle figure di Mariotto di Cristofano, cognato di Masaccio, e di Andrea di Giusto Manzini, suo collaboratore e al contempo sensibile al gusto dell’Angelico.
All’Angelico è dedicata la sezione espositiva presso il Museo della Basilica, dove trovano posto meravigliose opere dell’artista, di proprietà pubblica e privata, con un’attenzione speciale al tema dell’Annunciazione. Qui troviamo l’Annunciazione del Beato Angelico, capolavoro del museo, messa a confronto con il Tabernacolo di San Marco, un reliquiario proveniente da Santa Maria Novella e commissionato al pittore dal domenicano e sacrista Giovanni Masi, in prestito dal Museo di San Marco di Firenze. Con queste opere l’artista rivela ormai la piena adesione alle novità rinascimentali, raffigurando il mistero dell’incarnazione attraverso figure, indumenti e gesti fisici e reali. Del tutto umano l’incrocio di sguardi tra il messo divino e Maria, colta nel momento più terreno di accogliere nel suo grembo l’annuncio dell’angelo, proteggendolo maternamente con le sue mani.
Del frate pittore è anche il disegno preparatorie proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi che mostra San Girolamo penitente, vestito da eremita, mentre batte il petto nudo con una pietra e rivolge lo sguardo commosso probabilmente verso il Crocifisso, non raffigurato. Il Santo era molto amato dall’Angelico, che ne apprezzava l’autenticità di vita e fede, la grande cultura classica, la passione filologica e l’ascetismo. Dialogo è quindi la parola chiave di questa preziosa esposizione, che offre l’occasione di ammirare raffinati capolavori, di osservarne le reciproche influenze e di riflettere sulle componenti più alte e profonde della rappresentazione artistica, in costante tensione verso la verità. A San Giovanni era presente stamani anche una vera e propria star del web, soprattutto fra i più giovani. Pietro Resta, in arte Wikipedro, in queste settimane sta facendo un tour nella provincia di Arezzo per raccontare le bellezze artistiche ed architettoniche del territorio e già domenica scorsa aveva visitato la mostra. Questa mattina il bis.

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