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Uccide la madre a coltellate. La famiglia per anni aveva vissuto a Pieve a Presciano. Sgomento della comunità perginese

Sgomento a Pergine Valdarno per la notizia dell’omicidio di Marina Mouritch (nella foto), 53 anni, uccisa ieri a coltellate dal figlio Antonio Cometti di 25 anni a Galbiano, borgo sulle colline del Monferrato, in provincia di Alessandria.
Il delitto è avvenuto al culmine di una lite e secondo le prime ricostruzioni alla base potrebbe esserci il profondo disagio di un ragazzo che pare soffrisse di crisi depressive ed era seguito dai servizi della Asl della cittadina piemontese.
In Valdarno il giovane aveva giocato a basket nelle giovanili del Galli di San Giovanni.
Una fine atroce per la mamma di origini lituana e che è arrivata alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Del dolore della comunità perginese si è fatta interprete la sindaca di Laterina Pergine Simona Neri.
“Voglio condividere ed esprimere la sofferenza di una comunità che proprio ieri ha appreso una notizia terribile: l’assassinio di Marina, una donna che per molti anni è stata nostra concittadina e residente in una fattoria viti-vinicola di Pieve a Presciano insieme al marito ed ai due figli”, ha scritto.
“Voglio ricordarla in uno dei momenti più belli per il nostro Comune, nei giorni del Villaggio Culturale Europeo, quando i nostri Paesi ospitavano contemporaneamente tutte le delegazioni europee gemellate. Tanti giovani, tanto entusiasmo, un meraviglioso scambio di culture, di idee. Marina era li, una preziosa collaboratrice e traduttrice per la delegazione dell’Estonia, la sua Nazione di origine.
Marina è una delle tantissime donne vittime di violenza, una vita stroncata troppo presto, purtroppo per mano del proprio figlio. La violenza si esprime in tanti modi, nei modi più subdoli e più o meno espliciti. La violenza familiare è sempre la più difficile da denunciare e da gestire.
Questo vuole essere un appello per tutte noi donne che magari ci troviamo in una situazione di disagio o ci sentiamo minacciate sia fisicamente che psicologicamente: denunciare un familiare piuttosto che uno sconosciuto può salvarci la vita, ridarci la serenità, proteggere il nostro benessere psicologico. Facciamolo, anche in memoria di Marina”
.
Simona Neri ricorda infine il 1522 Numero Nazionale Antiviolenza e Stalking.

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