Cerca
Close this search box.

La storia di Andre’, il bambino angolano di Inter Campus che fu salvato a Figline dal dottor Pandolfi

Il dottor Massimo Pandolfi, figlinese doc, da alcuni anni, è andato in pensione, ma non ha mai lasciato la sua attività di cardiologo. Del resto medici si nasce e si muore. E lui, nella sua lunga carriera professionale, ha vissuto tante esperienze emozionanti. Una delle più toccanti è probabilmente quella datata settembre 2009, quando Figline Valdarno ospitò la Coppa del Mondo degli Inter Campus, un progetto sociale messo a punto dalla società guidata allora dalla famiglia Moratti, che utilizza lo sport più popolare come strumento educativo per restituire a 10.000 bambini bisognosi tra gli 8 e i 14 anni il diritto al gioco. Inter Campus è attivo in più di 20 paesi del mondo e il piccolo arrivò in Toscana insieme a centinaia di altri bambini di tutte le razze. Per l’occasione fu predisposto un campo sanitario composto da cinque medici, tra cui il dottor Massimo Pandolfi, all’epoca cardiologo dell’ospedale Serristori e da personale infermieristico. I 274 ragazzi vestiti di nerazzurro vennero sottoposti ad elettrocardiogramma, ad ecocardiogramma e a visita oculistica. A uno di loro, Andrè, che all’epoca aveva 11 anni, fu diagnosticato un canale atrioventricolare, una cardiopatia congenita che può portare a serie conseguenze.
Come spiegò il dottor Pandolfi le due valvole che dividono i due ventricoli erano fuse. Il giovane angolano, tra l’altro, aveva alle spalle una storia drammatica. Il padre l’aveva abbandonato alla nascita, la madre era in manicomio ed era stato affidato ai Salesiani. Aveva sei dita per mano ed era sordo da un orecchio perché era stato picchiato durante una rissa.
Il dottor Pandolfi e il personale sanitario si presero a cuore questa vicenda e, con il sostegno della Regione Toscana, decisero di farlo operare. Non subito. Il bambino, infatti, tornò in Angola e fece ritorno in Italia nel mese di luglio nel 2010. Era stato programmato infatti l’intervento. Affidato prima alle cure dello staff medico dell’Ospedale Meyer di Firenze e poi dell’Ospedale Pasquinucci di Massa, il piccolo fu operato il 13 Luglio dello stesso anno nel nosocomio apuano dal Dottor Murzi. “L’operazione riuscì perfettamente e non poteva essere altrimenti considerato l’altissima professionalità del dottor Murzi”, spiegò allora Pandolfi. La storia commosse anche il presidente dell’Inter Massimo Moratti, da sempre attento alle vicende extracalcistiche, come testimonia il caso Kanu. Il patron nerazzurro volle incontrare Andrè e ringraziò, tra gli altri, anche il dottor Massimo Pandolfi che, per giunta, è interista doc. Interista come Andrè, giovane angolano dal cuore nuovo.

Articoli correlati