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Dopo la tragedia di Roma parla Rossella Francini, amministratore di condomini del Valdarno: “Abbiamo bisogno di nuovi strumenti e di nuove leggi”

Sconcerto e incredulità. Sono i sentimenti che affiorano dopo la sconcertante vicenda di Roma, con tanto di sparatoria in un gazebo nel quale si teneva una riunione di condominio del consorzio Valleverde. Tre i morti, Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, che avevano ruoli amministrativi e contabili all’interno del Consorzio. Una storia terribile, che però pone all’attenzione un problema di non poco conto. Nei tribunali italiani ci sono tra uno e due milioni di cause pendenti tra condomini. In Italia si litiga, si litiga su tutto, si litiga più che nel resto d’Europa. E purtroppo, in qualche caso, si arriva alla tragedia di domenica scorsa. Abbiamo affrontato l’argomento con Rossella Francini,  a capo di Srl Condomini, con sede a Montevarchi,  una realtà che opera dal 2004 offrendo servizi di amministrazione di condomini in provincia di Arezzo e Firenze. “E’ una vicenda che mi ha colpito molto – ha detto Francini – . Senza voler commentare eccessi come quello a cui abbiamo assistito, bisogna dire che occorre, da parte dello Stato, una maggiore attenzione alle problematiche dei condomini. Noi amministratori, in alcuni casi, abbiamo le mani legate e dobbiamo essere aiutati con una serie di leggi che ci consentono di lavorare e di intervenire con il supporto normativo, con strumenti efficaci. Dopo il covid, poi – ha aggiunto – molti condomini hanno più difficoltà ad affrontare le spese e quindi si sono incattiviti. Anche durante alcune riunioni non mancano momenti di tensione e qualcuno perde la pazienza. Naturalmente nulla è paragonabile a quello che è accaduto domenica, ma noi abbiamo comunque bisogno di un aiuto. Ad esempio, non esiste un albo degli amministratori a livello nazionale. Questo non è un lavoro che si può improvvisare”.

 

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