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Addio Vittorio, rivoluzionò il ciclismo. Se ne è andato Adorni, campione e signore dello sport

Oltre il fatto tecnico non irrilevante, di Vittorio Adorni, scomparso oggi nella sua amata Parma all’età di 85 anni ci resterà per sempre l’immagine di un autentico signore dello sport. Il ciclismo fatto di sudore e fatica, figlio dell’Italia contadina del dopoguerra trovò in questo elegante corridore emiliano un punto di rottura non di poco conto col passato. Di buon lessico e colto sdoganò al processo alla tappa lo stereotipo del ciclista da… “grazie mamma sono arrivato uno”. E Sergio Zavoli in quel grande circo televisivo lo impiegò sovente nelle vesti di…giornalista in corsa. E, al tempo del mondiale di Imola del 1968 fu anche conduttore di una trasmissione tv insieme a Liana Orfei della famosa famiglia circense. Lasciò la trasmissione proprio per preparare il successo più importante che gli diede la maglia iridata di campione del mondo dopo aver conquistato quella rosa tre anni prima al giro d Italia.
Un corridore completo, forte a cronometro e sul passo e capace di difendersi su tutti i percorsi nella grande epoca di Gimondi, Motta, Dancelli, Bitossi e, ovviamente del più bravo di tutti, Eddy Merckx, il cannibale belga plurivittorioso ovunque e di cui Vittorio fu amico e scudiero prezioso negli anni della Faema. Molte le sue visite nel nostro Valdarno soprattutto a trovare il carissimo amico Bruno Mealli che oggi lo piange come tutta l’Italia sportiva. Fu proprio grazie a Bruno che Vittorio conobbe la sua adorata moglie e compagna di una vita durante un ritiro invernale (allora usava) di ossigenazione fisica al Mottarone sopra Stresa ed il lago maggiore…
Se ne va un campione insomma ed una persona che lascia un segno indelebile nella storia sportiva del nostro paese. Addio Vittorio…carissimo.

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