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Pronto soccorso della Gruccia. Nel 2022 oltre 38.000 accessi. Il 17% dal Valdarno Fiorentino

L’ospedale di Santa Maria alla Gruccia ha 20 anni. Era infatti il 2002 quando il presidio sanitario di vallata entrò in piena attività, sostituendo i due plessi di Montevarchi e San Giovanni. Una ricorrenza che è stata celebrata nei giorni scorsi con un incontro che si è tenuto alla Sala Paul Harris alla presenza, tra gli altri, del direttore della Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso. Un occhio al passato, ma soprattutto al futuro. Tra le criticità affrontate, quelle legate al pronto soccorso, che registra un forte sovraffollamento, dovuto anche all’arrivo di pazienti dal vicino Valdarno Fiorentino, dato che, all’inizio della pandemia, è stato chiuso il Ps di Figline Valdarno. Gli accessi giornalieri sono più di 100 al giorno, con punte di 140. “Siamo tornati ai numeri e all’attività pre pandemica – ha detto Simone Nocentini, direttore del PS della Gruccia – Abbiamo 38.000 accessi annui, con una percentuale di ricoveri del 10%. L’impatto dei pazienti del Valdarno Fiorentino sul pronto soccorso va dal 16 al 17% “. “Ci scusiamo per i disagi che vengono segnalati anche da alcuni utenti – ha detto la direttrice di presidio Patrizia Bonini – ma si tratta di problemi che in questo momento riguardano tutti i pronti soccorsi, dovuti all’influenza, ma anche al Covid, che ancora non è terminato”.
E il 2023 sarà l’anno dell’ampliamento del pronto soccorso. L’investimento complessivo ammonta a circa 2,3 milioni di euro. 1,6 milioni sono risorse statali e regionali, il resto legate al decreto rilancio post covid. Previsto l’ampliamento degli spazi esistenti mediante la costruzione di due nuovi padiglioni realizzati al posto dei giardini laterali, oltre ad una riorganizzazione degli spazi interni, ed un adeguamento di tutti gli impianti. L’attuale pronto soccorso del Santa Maria alla Gruccia fu quasi completamente riqualificato nel 2012, ma adesso il presidio necessita di nuovi lavori di adeguamento per rispondere, da una parte, alle indicazioni dettate dalla commissione regionale e dall’altra per risolvere alcune criticità emerse nel periodo di pandemia. Dal 2020 ad oggi, infatti, si è resa evidente la necessità di avere tutti i setting su un unico livello rispetto alla situazione attuale, che vede il pronto soccorso al secondo livello e il reparto di medicina di urgenza e Hdu al terzo. I lavori partiranno a primavera.

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