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Ivv: cassa integrazione per 15 giorni, ma fatturato in aumento. Si lavora per il rafforzamento societario

Cassa integrazione a rotazione per due settimane per i 50 dipendenti – soci della Ivv di San Giovanni, una delle aziende valdarnesi a subire più di altre i colpi bassi dell’impennata del costo del metano. La storica cooperativa conosciuta in tutto il mondo per le sue creazioni artigianali in vetro ha chiuso l’anno con un paradosso: l’aumento confortante del fatturato, che lascerebbe presagire un suo rilancio, e come rovescio della medaglia ancora il nuovo stop alla produzione a causa delle bollette salatissime del gas.
“La cassa integrazione a rotazione sarà riattivata per 15 giorni – spiega il presidente dell’Industria Vetraria Valdarnese Simone Carresi – e potrà essere a zero ore a seconda dei vari reparti. Al momento sono operativi gli addetti agli uffici e alle spedizioni e gli altri stanno utilizzando le ferie residue, mentre l’ultimo dei quattro forni che era rimasto acceso per le nostre produzioni è stato spento a novembre. Stiamo inoltre valutando se sia possibile utilizzare altre tipologie di ammortizzatori sociali”.
Non si arresta quindi lo “stop and go” delle linee di lavorazione che ha caratterizzato i mesi passati, “ma questo non ci ha impedito – prosegue Carresi – di registrare un fatturato superiore del 20% rispetto al 2021. Il problema della spesa energetica tuttavia rimane e ha bisogno di soluzioni definitive. Basti pensare che a novembre, quando appunto funzionava un unico impianto, ci siamo visti recapitare una bolletta del gas da 50 mila euro”. A luglio e agosto con l’attività a pieno regime l’importo aveva raggiunto rispettivamente le cifre astronomiche di 220 mila e 280 mila euro, quintuplicando le somme versate ai fornitori dodici mesi prima ed era stata inevitabile la decisione di spegnere i forni tra la fine dell’estate e l’autunno, una volta soddisfatti gli ordinativi commissionati.
Intanto i vertici della Ivv, insieme a un advisor della Lega delle Cooperative, stanno lavorando per verificare la possibilità di concretizzare un’intesa con nuovi investitori interessati ad entrare con il ruolo di partner attivi nella compagine societaria gettando le basi per un rafforzamento necessario a superare la complicata congiuntura. Un’operazione non semplice per l’impresa dal 2018 in concordato in continuità diretta concesso dai giudici sulla base di un dettagliato piano industriale per uscire dalla recessione dovuta alla crisi dei consumi del settore e approvato dal 95% dei creditori. Da allora la direzione aziendale però si è trovata a fare i conti prima con la pandemia, che ha acuito le sofferenze esistenti quando il mercato era in ripresa e ripartivano le commesse, e poi con il salasso energetico. Di conseguenza il presidente ammette che trovare la quadra non sarà agevole. “Tuttavia siamo impegnati al massimo – conclude – e spero di poter annunciare novità positive entro questo mese”.

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