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“The Upsetting Frog”: la nuova produzione dell’Associazione “Le Ali di Icaro” con la regia di Iacopo Fontanella

È attualmente in lavorazione “The Upsetting Frog”, il nuovo cortometraggio prodotto dall’Associazione “Le Ali di Icaro”, scritto e diretto dal regista valdarnese Iacopo Fontanella.
Il film verrà proiettato in anteprima nazionale all’ottava edizione del Wag Film Festival, organizzato dalla stessa Associazione “Le Ali di Icaro”, ente di promozione sociale e culturale che opera nel Valdarno aretino da oltre 10 anni.
Per l’Associazione “Le Ali di Icaro”, dopo i difficili anni di sospensione dovuti alla pandemia di Covid-19, sono recentemente ripartiti i corsi di Teatro e di Fotografia presso lo spazio Politeama di Montevarchi in collaborazione con l’associazione Mahmutt, riservati ai giovani. Adesso, con la realizzazione “The Upsetting Frog”, riparte anche il Cinema, che negli anni ha costituito il motore portante del gruppo, con numerosi cortometraggi realizzati dagli associati.
“Il titolo del film – afferma il regista del corto, Iacopo Fontanella – richiama ad una rana, figura metaforica che “scombussola”, letteralmente, le vite dei protagonisti, una giovane coppia interpretata da Lara Chiarabini e Danny Bonicolini. Con Danny ormai lavoro da tantissimi anni, possiamo dire di essere nati assieme, io come regista e lui come attore di Cinema. Ha un talento smisurato e la nostra intesa è palese. Con Lara invece avevo lavorato al mio precedente corto, ma stavolta le ho affidato il ruolo di assoluta protagonista. È un’attrice straordinaria, con cui ho condiviso due anni di opinioni e suggestioni sulla sceneggiatura. Il risultato è che ha saputo rappresentare perfettamente il mio “alter ego femminile” sullo schermo”.
Il regista valdarnese Fontanella, che ha curato per anni il Laboratorio di Cinematografia dell’Associazione, parla del film come uno dei lavori più “intimi” ed introspettivi da lui mai realizzati.
“Le riprese che abbiamo realizzato finora – continua Iacopo Fontanella – sono state emozionanti: di fronte a questa sceneggiatura, la tecnica diventa secondaria. Abbiamo lavorato essenzialmente sulle emozioni, ed è giusto così: c’era bisogno che entrassimo tutti in empatia, per lavorare sottopelle. Ad oggi stiamo programmando altre riprese e l’attesa è tantissima perché non sappiamo mai bene cosa ci attende: ho per la prima volta in vita mia visto che il mio fare Cinema “matura” e non c’è sensazione più impagabile di questa”.

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