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Riqualificazione del Borgo di Castelnuovo. I lavori dovranno partite tassativamente entro settembre

I lavori dovranno partire tassativamente entro settembre 2023, ma l’iter sta procedendo regolarmente. Grande attesa per il maxi intervento di riqualificazione del vecchio borgo di Castelnuovo d’Avene, nel comune di Cavriglia. In queste settimane si stanno effettuando una serie di rilievi, in attesa dell’avvio del cantiere, previsto per la fine della prossima estate. Entro il 2026 i lavori non solo dovranno essere conclusi, ma sarà necessario anche l’insediamento di tutte le attività previste. I 20 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza consentiranno al paese abbandonato di rinascere. Le risorse europee trasformeranno radicalmente questo luogo, facendolo diventare una delle méte del turismo nazionale ed internazionale. Nel giro di tre anni sorgeranno due musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, strutture turistiche come un albergo diffuso, residenze private e specializzate, una casa dell’arte contemporanea, residenze per artisti, botteghe commerciali ed artigianali, abitazioni dedicate al social housing ed ai giovani. Insomma, l’antico borgo rivivrà una nuova dimensione che fino a qualche mese fa sembrava solo una grande chimera. La storia del vecchio abitato di Castelnuovo d’Avane non è solo intrecciata alle guerre ed alle stragi, ma anche all’estrazione di un carbonfossile povero, la lignite xiloide, la cui coltivazione venne avviata a metà ottocento e mutò la storia del paese e del territorio. Per cento anni lo scavo venne effettuato in galleria e garantì lavoro anche a 5000 maestranze contemporaneamente. Poi, dal 1956, nell’ottica di far ripartire l’Italia dopo la guerra, il progetto Santa Barbara avviò lo scavo della lignite a cielo aperto e in circa 40 anni, 450 milioni di metri cubi di terra furono sbancati da Enel, titolare della concessione per estrarre carbone.

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