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Quando si andava sulla neve a due passi da casa…

Un tempo per i valdarnesi esisteva soltanto l’imbarazzo della scelta e la lunga stagione bianca andava quantomeno dai primi di dicembre a fine marzo. In breve tempo gli appassionati potevano recarsi sulle piste da sci innevate dell’Abetone, dell’Amiata o persino in quelle più vicine della Burraia e di Secchieta dove esisteva un impianto che è stato per molti una vera palestra.
Negli anni 70, anche con un impatto ambientale più che discutibile, fiorivano piste ed impianti di risalita ovunque: nell’Appennino Modenese e reggiano per esempio ci sono oggi testimonianze un po’ lugubri del bel tempo che fu fra alberghi abbandonati e devastati e ferraglie assortite in mezzo alla vegetazione che, nel frattempo, si è ripresa il proprio spazio.
E sempre oggi, complice il mutamento climatico, il futuro “bianco” del nostro Appennino è tutto da inventare con albergatori disperati ed impiantisti incapaci persino di metter mano all’innevamento artificiale a causa delle alte temperature. È questo un fenomeno che oramai interessa una larga fetta del nostro territorio e che non esclude addirittura alcune stazioni di vacanza alpine. Insomma, lo sci da solo non basta più e se non arrivano investimenti seri e riqualificazione totale la montagna invernale sparirà per sempre. Se andate all’Abetone in questi giorni vi prenderà tristezza e così fa nostalgia sentire il racconto dei vecchi che ricordano le grandi imprese di Zeno Colò e Celina Seghi. E anche all’Amiata si vive oramai per lo più di ricordi, fra la Contessa e le Macinaie.
È insomma una fase di transizione (definitiva?) che trascina con sé cambiamenti sociali, economici e nuove abitudini. In questi giorni si è parlato anche di ristori per tutti gli operatori del settore, ma sembra la classica pezza su un sistema in crisi oramai latente. La cronica assenza di neve ha prodotto un effetto deflagrante su un mondo già fiaccato dalla pandemia e che presenta perdite di fatturato clamorosamente vicine all’ottanta per cento rispetto agli anni d’oro.
Eh si…forse li ricorderemo quegli anni, insieme alla nostra gioventù.

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