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Tornano a pieno regime il Carnevale Sangiovannese e gli Uffizi. Ecco i carri in anteprima

Torna, finalmente, il carnevale sangiovannese. Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, quest’anno i carri sfileranno di nuovo nella città di Masaccio, rinsaldando una tradizione di lungo corso. Tre gli appuntamenti con i corsi mascherati, il 12, 19 e 21 febbraio, con inizio alle ore 15. In questi mesi la Società del Carnevale ha lavorato a lungo per l’allestimento dei carri. Il primo si chiamerà “Re Giocondo dottore” e raffigurerà Re Giocondo che, con il camice, cura un mondo pieno di covid, attraverso le terapie intensive. Il secondo carro si chiamerà “Hotel Transilvania”, dove si rifugerà tutta la famiglia Addams. Il terzo prenderà il nome di “Vaccino a go go”. Sarà una sorta di cantina nella quale sono stati “invecchiati” non le botti, ma i vaccini, che saranno poi distribuiti con i nomi dei vini più celebri. Ci sarà infine il carro dei bambini, dove potranno salire tutti e non mancheranno bande musicali e ballerini dell’Every Dance. L’obiettivo degli organizzatori è quello di tornare ai fasti di un tempo. Allora il Carnevale di San Giovanni rappresentava un appuntamento irrinunciabile per grandi e piccini. Una tradizione che portava in centro centomila persone. Una mare di folla che arrivava anche da fuori Valdarno. Oggi non siamo ancora tornati a quei livelli, ma la strada è segnata e quest’anno la manifestazione si preannuncia ancora più interessante. Merito dei volontari della Società del Carnevale, che lavorano a lungo per mettere a puntino l’intero programma.
Insieme a sfilate e coriandoli, tornano poi a pieno regime, in questo 2023, gli Uffizi, altra tradizione sangiovannese che celebra il culto dei defunti. Comparvero, per la prima volta, nei documenti ufficiali d’archivio a partire dal 1675. Oggi, quest’antica ricorrenza è ancora festeggiata e le cinque domeniche degli Uffizi inizieranno il 22 gennaio e termineranno il 19 marzo.
Dopo l’emergenza sanitaria, ritorneremo al corteo con personaggi in costume, il carro degli Uffizi, gli sbandieratori e la banda comunale. Al termine della sfilata, nei saloni della Basilica si terrà il ricco pranzo a base di ricette locali e del tipico Stufato alla Sangiovannese, piatto simbolo.  Tutte queste manifestazioni si concluderanno il 22 marzo con la Festa della Salacca, celebrata il mercoledì delle Ceneri, da sempre giorno di digiuno e astinenza dalla carne. Si svolge fuori dalle porte di San Giovanni. La salacca è un pesce simile all’aringa ma meno pregiato e meno costoso; è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, era considerata una festa, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce. Venivano organizzati, infatti, grandi banchetti gastronomici a cui adulti e bambini potevano partecipare, e veniva costruita una grande salacca in cartapesta che, alla fine della festa, veniva bruciata. Attualmente è festeggiata nel quartiere di Oltrarno, sulla golena del Fiume Arno, alla presenza di banchi di dolciumi, tra cui spicca la tradizionale mela caramellata, attività per bambini ed un’esibizione del Concerto Comunale.

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