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La figlia di un valdarnese scrive al direttore del pronto soccorso del San Donato: “avete salvato la vita a mio padre. Grazie, è stato un miracolo”

Ha inviato una lettera al direttore del pronto soccorso dell’ospedale San Donato per ringraziare lui e il suo staff di aver salvato la vita a suo padre Vittorio, valdarnese, che era arrivato il 6 gennaio ad Arezzo in codice rosso. “È stato per noi un miracolo”, ha scritto la figlia nella email. “Il mio babbo ha detto che il personale che l’ha assistito è stato eccellente, che un dottore non l’ha mai lasciato solo e che si sono adoperati al massimo per lui – ha aggiunto la donna – Grazie mille al vostro lavoro e a tutti quelli che l’hanno seguito e curato”. A prendersi cura del paziente è stato, con gli altri, uno dei cinque giovani medici specializzandi assunti con il decreto Calabria al reparto di emergenza urgenza dell’ospedale aretino. “È uno dei nuovi medici che sono arrivati nel pronto soccorso e si sono perfettamente integrati nell’equipe – ha detto il dottor Maurizio Zanobetti, direttore dell’UOC Medicina d’ Emergenza e Urgenza del San Donato – Questa mail ci dà conferma che il nostro lavoro, seppur attuato in condizioni difficili, ci permette di centrare il nostro obiettivo primario,  che è quello della salute dei cittadini nel momento in cui affrontano un’urgenza”.
“Messaggi come questo sono carburante per noi – ha proseguito Zanobetti – e ci spingono ad andare avanti con tanta più voglia, oltre a inorgoglire il nostro ospedale e tutta l’Area Vasta Sud Est”.
Zanobetti è sempre in prima linea nel suo reparto anche nella ricerca di personale. E il pronto soccorso ne ha reclutati ben 7 grazie al decreto Calabria, che attraverso concorso, permette l’assunzione a tempo determinato di medici specializzandi a partire dal terzo anno, per poi stabilizzarli definitivamente una volta che si sono specializzati in Medicina d’Emergenza Urgenza. Cinque sono già operativi e altri due, che stanno già lavorando in un’ altra area vasta, arriveranno al San Donato ad aprile. “Mi sento un po’ come un allenatore di calcio in serie A – ha aggiunto il direttore – I giovani che arrivano qui, a rotazione, li metto a ricoprire mansioni diverse: un giorno lavorano in alta intensità, un altro in bassa intensità, poi in Osservazione Breve Intensiva e HDU (subintensiva) e anche in servizio a bordo delle automediche. Questo a conferma che nel territorio Aretino la figura del medico unico dell’Emergenza Territoriale e Ospedaliera è già in atto e stiamo mettendo in pratica ciò che è stato fortemente voluto dal Dottor Mandò, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza della USL Sud Est”.
La figlia del signor Vittorio ha raccontato anche dell’ambulanza arrivata in tempi brevi nella casa dei suoi genitori che abitano in un comune del Valdarno, la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale, l’assistenza e il ricovero in reparto. “Bisogna dire grazie perché non è scontato – ha concluso la donna – e mio padre mi ha chiesto di farlo per lui”.

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