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Figline Incisa, IdeaComune perplessa sulla Multiutility. “Acqua, rifiuti ed energia servizi pubblici da tutelare”

Si torna a parlare di Multiutility Toscana, la società in fase di costituzione che gestirà i servizi pubblici di acqua, rifiuti ed energia. L’associazione IdeaComune ha già manifestato le proprie perplessità, sia politiche che procedurali, sul percorso che ha portato il comune di Figline Incisa alla votazione della delibera che approva la costituzione della Multiutility, e la propria contrarietà alla logica che sta dietro la costituzione della stessa. Inoltre, secondo il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni “No Multiutility”, emergono due profili di criticità molto rilevanti sul piano giuridico-legale. “È possibile- scrive IdeaComune- che i consiglieri che hanno votato a favore delle delibere comunali volte a dare il consenso delle amministrazioni all’operazione di fusione possano essere chiamati a rispondere di danno erariale in quanto i metodi di valutazione del concambio delle quote, assunti acriticamente (come ha dichiarato il perito incaricato di valutarne la congruità), danno per scontati presupposti incerti (come ad esempio la proroga al 2031 dell’affidamento del servizio a Publiacqua S.p.A.). Inoltre il valore delle partecipazioni risultante dalle metodologie applicate avvantaggia in modo irragionevole il Comune di Firenze, determinando conseguentemente la riduzione del valore delle partecipazioni di tutti gli altri comuni.Da qui il rischio di eventuali contestazioni sul piano della responsabilità erariale nei confronti dei consiglieri che hanno votato a favore della fusione.” Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni “No Multiutility”ha redatto quindi una mozione che è stata inoltrata ai consiglieri comunali che si sono opposti alla creazione dell’organismo. Nella mozione viene richiesta anche la verifica (negli atti fondanti della fusione) circa la violazione di norme di legge “Imperative” riguardo al trasferimento della proprietà della rete idrica bene demaniale “inalienabile”.L’estinzione di Consiag per effetto della fusione determina un trasferimento delle stesse dotazioni a favore della costituenda Multiutility, configurando appunto la violazione del principio di inalienabilità dei beni demaniali in oggetto. “Tale violazione, una volta appurata e riconosciuta- afferma IdeaComune determinerebbe ricadute sull’intera operazione.”

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