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Caposelvi, la protesta dei residenti per ottenere ascolto e interventi: “Ci sentiamo dimenticati”

Protestano per ottenere ascolto e interventi i cittadini di Caposelvi alle prese da anni con una serie di criticità che non trovano soluzione. A partire dalle frane che minano la sicurezza della strada che conduce al paese nel territorio di Montevarchi. Sono tre gli smottamenti nella via che dalla Regionale 69 si collega con il borgo e da qui a Mercatale. “In quest’ultimo tratto si trova il dissesto franoso che da più di 10 anni attende interventi – sottolinea il portavoce Andrea Sisi. La larghezza della carreggiata è ridotta a pochi metri, rendendo pericolosa la circolazione. In una riunione, nel settembre scorso, gli amministratori montevarchini ci avevano assicurato che erano stati assegnati i fondi per il risanamento, ma non è stato fatto nulla, neppure per la manutenzione della sede stradale, con il risultato di nuovi scivolamenti di terreno”.

A qualche metro di distanza, vicino alla ex scuola elementare e lungo il torrente, ecco un’altra frana che si è mangiata porzioni di asfalto. “Da più di 4 anni sto sollecitando i vari enti per risolvere la questione – aggiunge Walter Brogi, titolare di un agriturismo nella zona – e non ho ottenuto risposte”.

Nell’elenco dei problemi figura anche la mancata manutenzione degli alberi che costeggiano le banchine. Querce secolari dai rami fragili spesso spezzati dal maltempo. “Più volte la strada è rimasta chiusa – proseguono i residenti – e sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per rimuovere gli ostacoli e ripristinare la viabilità. Abbiamo chiesto al sindaco Silvia Chiassai Martini di emettere ordinanze che impongano ai privati di occuparsi delle loro piante ma senza esito”.
Infine la richiesta della piccola comunità di essere allacciata alle reti di acqua e metano. “Siamo nel 2023 e ancora non possiamo usufruire di questi servizi essenziali. Un anno e mezzo fa – riprende Sisi – avevamo promosso una raccolta di firme con l’adesione di oltre il 90 per cento di chi risiede in paese. Ci è stato risposto che le società di gestione, più di una poiché parte delle case ricadono nel comune di Bucine, non sono interessate a costruire gli impianti perché le utenze sarebbero poche e che non si è trovato un accordo con l’amministrazione bucinese”.

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