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Il 23 febbraio parte la Conferenza dei Servizi per valutare il progetto di ampliamento di Podere Rota

Prenderà il via il 23 febbraio prossimo la conferenza dei servizi per analizzare il progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota, presentato da Csai. La Regione Toscana, inizialmente, aveva fissato la data di avvio del procedimento il 10 novembre, ma Arpat aveva chiesto un rinvio perché era impossibilitata a partecipare. Era stato quindi indicato il 6 dicembre 2022, ma la conferenza è stata poi rinviata. Adesso la nuova data, che consentirà di verificare il piano presentato dalla società. Una vicenda iniziata nell’ottobre del 2020, quando fu annunciato da Centro Servizi Ambiente Impianti la volontà di ampliare il sito per i rifiuti speciali. Annuncio cui seguirono forti prese di posizione, in particolare da parte dei sindaci della vallata, escluso quello di Terranuova, fortemente contrari. In testa Valentina Vadi, primo cittadino di San Giovanni che, con l’appoggio dell’intero consiglio comunale, chiese ufficialmente di indire un’inchiesta pubblica per favorire la partecipazione del pubblico nell’ambito del procedimento di VIA, per l’esame dello studio di impatto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazione e delle osservazioni dei cittadini. “ Si tratta di un’occasione che la Regione Toscana, come atto di trasparenza verso un territorio che si trova ad affrontare un questione così importante, credo debba concedere”, disse Vadi. Richiesta che infatti fu accolta con una delibera del febbraio del 2021. Il 25 dello stesso mese la prima seduta, cui ne sarebbero seguite molte altre.
Quasi tre mesi di approfondimenti, discussioni, polemiche e osservazioni. 21 le problematiche evidenziate da chi partecipò alla piattaforma on line, cui seguirono la controdeduzione del soggetto proponente, la Csai e una relazione finale, di 40 pagine, che il presidente dell’inchiesta pubblica Alessandro Franchi inviò poi alla Regione Toscana. Poi altri step. I rapporti di ispezione ambientale e i rilievi di Arpat Arezzo effettuati del 2020 e del 2021 evidenziarono una potenziale contaminazione delle acque sotterranee. Il sindaco Vadi, insieme ad altri colleghi, chiesero la sospensione del processo autorizzatorio e lo stesso Sergio Chienni, nel febbraio del 2022, scrisse alla Csai e alla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana, invitando a valutare una sospensione del Paur in attesa del piano di caratterizzazione, ovvero lo strumento per ricostruire gli eventuali fenomeni di contaminazione ambientale e definire gli interventi necessari alla bonifica del sito. Richiesta avanzata successivamente dal gestore dell’impianto. E siamo arrivati ai giorni nostro. Il 12 settembre scorso la discarica di Podere Rota ha esaurito i volumi disponibili e di conseguenza si sono conclusi i conferimenti. Terminato quindi l’esercizio ordinario, l’azienda ha avviato il periodo del “post mortem”, della durata di trent’anni, durante il quale l’impianto verrà gestito per mantenere elevati standard di tutela e qualità ambientale oltre che produrre energia dal biogas. Contestualmente Csai ha annunciato, in quell’occasione, di aver avviato il percorso che prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali per una parte del personale impiegato nell’impianto per l’esercizio ordinario. Adesso parte la Conferenza dei Servizi per valutare l’ampliamento.

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