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San Giovanni in festa tra Uffizi, Carnevale e Salacca. Dopo la pandemia tornano antiche tradizioni popolari

San Giovanni si è finalmente riappropriata di antiche tradizioni: gli Uffizi, il carnevale sangiovannese e la festa della Salacca il mercoledì delle ceneri. Molti gli attori coinvolti, oltre al Comune la Società del Carnevale sangiovannese, la Pro loco cittadina, ma anche l’ente Basilica, gli Uffizi e l’associazione Liberarte. Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, quest’anno i carri hanno di nuovo sfilato per le vie del centro. Dopo gli appuntamenti del 12 e 19 febbraio, prossimo evento con i carri allegorici domani, martedì grasso, con inizio alle ore 15. Ci sarà anche un appendice, dalle 17,30 alle 20,30, con la musica anni 70 e 80 del noto Dj Enrico Tagliaferri. In questi mesi la Società del Carnevale ha lavorato a lungo per l’allestimento dei carri. Il primo si chiama “Re Giocondo dottore” e raffigura Re Giocondo che, con il camice, cura un mondo pieno di covid, attraverso le terapie intensive. Il secondo carro prende il nome di “Hotel Transilvania”, dove si rifugia tutta la famiglia Addams. Il terzo è soprannominato “Vaccino a go go”. E’ una sorta di cantina nella quale sono stati “invecchiati” non le botti, ma i vaccini, che sono poi distribuiti con i nomi dei vini più celebri. C’è infine il carro dei bambini e non mancano bande musicali e ballerini dell’Every Dance.
Insieme a sfilate e coriandoli, sono tornati poi a pieno regime, in questo 2023, gli Uffizi, altra tradizione sangiovannese che celebra il culto dei defunti. Comparvero, per la prima volta, nei documenti ufficiali d’archivio a partire dal 1675. Oggi, quest’antica ricorrenza è ancora festeggiata e le cinque domeniche degli Uffizi inizieranno il 22 gennaio e termineranno il 19 marzo. Dopo l’emergenza sanitaria, ecco di nuovo il corteo con personaggi in costume, il carro degli Uffizi, gli sbandieratori e la banda comunale. Al termine della sfilata, nei saloni della Basilica, il ricco pranzo a base di ricette locali e del tipico Stufato alla Sangiovannese, piatto simbolo. Ieri si sono tenuti gli Uffizi delle Donne.

Tutte queste manifestazioni si concluderanno il 22 marzo con la Festa della Salacca, celebrata il mercoledì delle Ceneri, da sempre giorno di digiuno e astinenza dalla carne. Si svolge fuori dalle porte di San Giovanni. La salacca è un pesce simile all’aringa ma meno pregiato e meno costoso; è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, era considerata una festa, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce. Venivano organizzati, infatti, grandi banchetti gastronomici a cui adulti e bambini potevano partecipare, e veniva costruita una grande salacca in cartapesta che, alla fine della festa, veniva bruciata. Attualmente è festeggiata nel quartiere di Oltrarno, sulla golena del Fiume Arno, alla presenza di banchi di dolciumi, tra cui spicca la tradizionale mela caramellata, attività per bambini ed un’esibizione del Concerto Comunale.

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